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La cerere comune (nome scientifico Aegilops geniculata Roth, 1787 è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae ex Graminaceae).[1]

Come leggere il tassobox
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Cerere comune
Aegilops geniculata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidi
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Triticeae
Genere Aegilops
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Triticeae
Genere Aegilops
Specie A. geniculata
Nomenclatura binomiale
Aegilops geniculata
Roth, 1787
Nomi comuni

Gramigna stellata
Grano delle formiche


Etimologia


In nome generico (Aegilops) deriva da una parola greca (aegiles) il cui significato è: "preferito dalle capre"; ed è stato dato a causa della sua presunta somiglianza con gli aegiles, una pianta la cui identità è incerta (era inoltre un'erba amata dalle capre).[2] L'epiteto specifico (geniculata) indica una pianta con culmi piegati.[3]

Il binomio scientifico di questa pianta è stato proposto per la prima volta dal botanico e medico tedesco Albrecht Wilhelm Roth (1757 - 1834) nella pubblicazione "Botanische Abhandlungen und Beobachtungen" (Bot. Abh. Beobacht.: 45 - 1787) del 1787.[1]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori
Spighetta generica con tre fiori diversi
Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza di 1 - 2 dm (massimo 30 cm). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[4][5][6][7][8][9][10]


Radici


Le radici sono più o meno fascicolate.


Fusto


La parte aerea di queste piante è fascicolata. I culmi possono essere anche molto numerosi con portamento ginocchiato-ascendente o, altre volte, prostrato-diffuso.


Foglie


Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.


Infiorescenza


Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze di tipo racemoso, ascellari e terminali, in genere non sono ramificate e sono formate da 3 - 5 fragili spighette sessili fertili con la forma di una pannocchia più o meno ovoide o lanceolata. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli (o a due ranghi[11]), anche se le successive ramificazioni la fanno apparire a spirale. Lunghezza dell'infiorescenza: 2 cm (escluse le reste). Le spighette basali sono sterili. Dimensione del racemo: larghezza 4 – 9 mm; lunghezza 1 – 2 cm.


Spighetta


Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, a volte sessili, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 3 a 6 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sopra le glume persistenti. Lunghezza delle spighette: 2 – 11 mm.


Fiore


I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

*, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.

Frutti


I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme da ovate a oblunghe, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è lungo 1/3 della lunghezza del frutto ed è provvisto di epiblasto; ha inoltre un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.


Riproduzione


Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria). In particolare i frutti di queste erbe possono sopravvivere al passaggio attraverso le budella dei mammiferi e possono essere trovati a germogliare nello sterco.[12]


Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[14])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[14])

Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[14]


Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]

Descrizione. L'alleanza Taeniathero-Aegilopion geniculatae è relativa alle comunità nitrofile a ciclo biologico annuale con substrato sia acido che basico. Queste comunità si sviluppano soprattutto nei campi abbandonati e lungo i sentieri e sono principalmente legate a climi mediterranei caratterizzati da estati secche con caratteristiche vicine alla continentalità. La comunità è costituita da specie generalmente di piccola taglia e dominate da graminacee. In Italia questa cenosi è stata rinvenuta prevalentemente al Centro: nel territorio del Parco Naturale della Maremma, nei dintorni delle sorgenti del Fiume Pescara, in Umbria e nel Lazio. Altrove (nel resto dell'Europa) le specie di questo gruppo sono presenti nella Penisola iberica e nella Francia mediterranea.[17]

Specie presenti nell'associazione: Aegilops neglecta, Dasypyrum villosum, Avena barbata, Vulpia ciliata, Trifolium scabrum, Sherardia arvensis, Trifolium stellatum, Medicago orbicularis, Reichardia picroides, Erysimum pseudorhaeticum, Aegilops triuncialis, Aegilops ventricosa, Astragalus scorpioides, Scandix australis, Taeniantherum caput-medusae.[16]

Altre alleanze per questa specie sono:[16]


Tassonomia


La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500 specie[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il genere Aegilops è descritto all'interno della sottofamiglia Pooideae con circa 30 specie distribuite in Europa, Medio Oriente e Nord America.[4][5]


Filogenesi


Il genere della specie di questa voce è descritto all'interno della tribù Triticeae (supertribù Triticodae T.D. Macfarl. & L. Watson, 1982). La supertribù Triticodae comprende tre tribù: Littledaleeae, Bromeae e Triticeae. All'interno della supertribù, la tribù Triticeae forma un "gruppo fratello" con la tribù Bromeae.[18]

Il genere Aegilops si presenta con una "evoluzione reticolata"[19] per fenomeni di ibridazione, o per il trasferimento orizzontale di geni ma anche per l’endosimbiosi.

Il numero cromosomico per A. geniculataa è: 2n = 28.[20]


Variabilità


Pignatti nella "Flora d'Italia" indica come sottospecie l'entità Aegilops geniculata subsp. biuncialis (Vis.) Asch. et Gr. attualmente considerata una specie autonoma con il nome di Aegilops biuncialis Vis..[21]


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[22]


Note


  1. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  2. Etymo Grasses 2007, pag. 17.
  3. Etymo Grasses 2007, pag. 120.
  4. Kellogg 2015, pag. 224.
  5. Judd et al 2007, pag. 311.
  6. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 542.
  7. Motta 1960, Vol. 1 - pag. 43.
  8. Strasburger 2007, pag. 814.
  9. Pasqua et al 2015, pag. 467.
  10. Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  11. Kellogg 2015, pag. 28.
  12. Kellogg 2015, pag. 73.
  13. Conti et al. 2005, pag. 179.
  14. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 932.
  15. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 28 febbraio 2020.
  16. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 28 febbraio 2020.
  17. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 39B.2.2 ALL. TAENIATHERO-AEGILOPION GENICULATAE RIVAS-MARTÍNEZ & IZCO 1977. URL consultato il 28 febbraio 2020.
  18. Soreng et al. 2017, pag.284.
  19. Treccani, su treccani.it, p. evoluzione reticolata. URL consultato il 12 luglio 2019.
  20. Tropicos Database, su legacy.tropicos.org. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  21. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 febbraio 2020.
  22. The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 27 febbraio 2020.

Bibliografia



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