Acokanthera G.Don, 1837 è un genere di piante arbustive della famiglia Apocynaceae, diffuso in Africa.[1]
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Gentianales |
Famiglia | Apocynaceae |
Sottofamiglia | Rauvolfioideae |
Tribù | Carisseae |
Genere | Acokanthera G.Don, 1837 |
Sinonimi | |
Toxicophlaea | |
specie | |
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Sono piante sempreverdi con foglie scure. Ogni parte della pianta produce una linfa bianca lattiginosa, estremamente tossica. I fiori, molto profumati, crescono a grappoli nelle ascelle delle foglie superiori, ed hanno una corolla tubulare la quale si allarga in cinque lobi. Il frutto è una drupa scura con uno o due semi.
Queste piante si distribuiscono principalmente nell'Africa tropicale e nella penisola arabica. Una specie (A. oppositifolia) è stata introdotta e si è naturalizzata in Cina.[2]
Comprende le seguenti specie:[1]
Queste piante contengono un potente principio attivo, la ouabaina, nota anche come strofantina G. Isolato per la prima volta in Acokanthera ouabaio (= Acokanthera schimperi), da cui il nome, è un glicoside cardioattivo , con azioni farmacologiche analoghe a quelle della digossina ma più rapide e di minore durata. Un tempo usata nel trattamento dello scompenso cardiaco congestizio, viene attualmente impiegata solo per scopi sperimentali.[3]
Alcune specie vengono usate come arbusti ornamentali, mentre le popolazioni indigene intingono le loro lance e le loro frecce nel veleno di queste piante.
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