Ramaria pallida (nome comune: Ditola pallida).
![]() |
Questa voce o sezione sull'argomento funghi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
![]() | |
---|---|
![]() | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Agaricomycetes |
Ordine | Gomphales |
Famiglia | Gomphaceae |
Genere | Ramaria |
Specie | R. pallida |
Nomenclatura binomiale | |
Ramaria pallida Maire | |
? Caratteristiche morfologicheRamaria pallida | |||
---|---|---|---|
![]() Cappello no |
![]() Imenio liscio |
![]() Lamelle no |
![]() Sporata gialla |
![]() Velo nudo |
![]() Carne immutabile |
![]() Saprofita |
![]() Velenoso |
Carpoforo ramificato con rami molto fitti e terminali tronchi. Di colore biancastro o caffellatte con sfumature rosa-liliacee alla sommità dei rami.
Corto e concolore al corpo fruttifero.
Bianca, consistente, elastica.
Ellittiche irregolari, 10-12 x 4,5-6 µm, verrucose, non amiloidi, gialline.
Fruttifica in estate-autunno, nei boschi di aghifoglie e di latifoglie.
È sicuramente una ramaria tossica, ma non certo mortale, comunque non è da sottovalutare il suo effetto fortemente lassativo ed emetico. Può provocare seri avvelenamenti se consumato in quantità.
Dal latino pallidus = pallido, per il suo colore chiaro.
Altri progetti
![]() |