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H. influenzae è un coccobacillo pleomorfo Gram negativo della famiglia delle Pasteurellaceae. Il suo diametro è di 0.2-2.0 micron, è asporigeno, immobile, aerobio-anaerobio facoltativo, caratterizzato da parassitismo obbligato (deve colonizzare un organismo vivente, non è un batterio ambientale). H. influenzae di tipo b è il batterio più importante nella patologia umana.

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
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Haemophilus influenzae
H. influenzae in agar sangue
Classificazione scientifica
Dominio Prokaryota
Regno Bacteria
Phylum Proteobacteria
Classe Gammaproteobacteria
Ordine Pasteurellales
Famiglia Pasteurellaceae
Genere Haemophilus
Specie ''H. influenzae''
Nomenclatura binomiale
''Haemophilus influenzae''
(Lehmann & Neumann 1896)
Winslow et al. 1917

Fisiologia e struttura


H. influenzae cresce in agar cioccolato, soprattutto in presenza di alcuni fattori di crescita, denominati X (ematina) e V (NAD). Presenta una capsula polisaccaridica che caratterizza i 7 sierotipi (a, b, c, d, e, e', f). Si distinguono 8 biotipi (I-VIII) sulla base di 3 reazioni biochimiche:

  1. Produzione d'indolo
  2. Attività dell'ureasi
  3. Attività dell'ornitina decarbossilasi

Tra questi deve essere ricordato H. influenzae biogruppo aegyptucus, particolarmente virulento e agente eziologico di congiuntivite purulenta e febbre purpurea brasiliana.

La capsula polisaccaridica di H. influenzae (tipo b) inibisce la fagocitosi mediata dal sistema del complemento. È composta da ribosio, fosfato e ribitolo. Notevole importanza assumuno gli anticorpi anti-capsula (anti-poliribitolfosfato, PRP) che si sviluppano nel soggetto esposto al batterio e al vaccino, poiché sono in grado di garantire protezione duratura. Altri fattori di virulenza sono i pili e le adesine che promuovono l'attacco alle cellule epiteliali. Il LPS sostiene il quadro infiammatorio, mentre i glicopeptidi sono in grado di bloccare l'attività delle ciglia delle cellule bronchiali e di indurre necrosi estesa. Un altro importante fattore di virulenza sono le proteasi, in grado di dissolvere la matrice extracellulare e promuovere l'invasione tissutale e sistemica.


Patogenesi


I ceppi acapsulati colonizzano normalmente il tratto respiratorio superiore. La colonizzazione può esitare nella penetrazione del microrganismo nella sottomucosa nasofaringea; tuttavia, raramente può verificarsi l'entrata nel torrente circolatorio e la distribuzione in altri siti. I quadri più comuni (dovuti a colonizzazione patologica o da diffusione) sono otite media, sinusite, bronchite e polmonite. I ceppi capsulati, in assenza di anticorpi opsonizzanti (soggetti non vaccinati o non precedentemente esposti), possono facilmente colonizzare il torrente ematico e promuovere batteriemia con disseminazione alle meningi (meningite), ai tessuti molli (celluliti) e all'epiglottide (epiglottiti).


Epidemiologia


Sebbene il 35-85% degli adulti presenta H. influenzae nel tratto respiratorio superiore (nasofaringe, orofaringe), solo lo 0,4% ha Hib (H. influenzae di tipo b). Il 60-90% dei bambini presenta H. influenzae, ma solo il 5% ha Hib, percentuale che aumenta nei bambini ricoverati nei centri pediatrici.

La diffusione avviene da persona a persona: i bambini possono contrarre l'infezione da altri bambini o da adulti portatori. Se Hib rimane a livello della mucosa nasale o delle alte vie respiratorie, la malattia non si verifica. Se invece penetra a livello del polmone o nel sangue, si ha malattia.


Profilo clinico


Meningite in bambini da sei mesi a due anni
Il periodo d'incubazione di uno-tre giorni. La meningite è preceduta da una otite o da una infezione respiratoria, che esita in batteriemia e meningite. I sintomi e segni (classici) comprendono: cefalea, rigidità nucale, febbre, vomito e coma. La prognosi è infausta in assenza di terapia.
Epiglottite
È caratterizzata da rigonfiamento dei tessuti sopraglottidei. Rappresenta una malattia a rischio di vita. I soggetti colpiti sono soprattutto bambini dai sei mesi ai due anni. Segni e sintomi sono: faringite, febbre, difficoltà respiratoria che può rapidamente progredire verso una ostruzione delle vie respiratorie e verso la morte.
Cellulite
È una malattia pediatrica. I pazienti presentano febbre, sviluppo di macchie rossobluastre sulle guance e sulla zona periorbitale.
Artrite
Interessa una grande articolazione. Si verifica sia nei bambini di età inferiore ai due anni che negli adulti. I soggetti a rischio sono pazienti immunocompromessi o soggetti con lesioni articolari preesistenti.
Infezioni delle vie aeree superiori/inferiori
I ceppi acapsulati di H. influenzae sono patogeni opportunisti che possono causare infezioni respiratorie superiori ed inferiori. Classici esempi di infezioni delle vie respiratorie superiori sono otiti, sinusiti (acute o croniche). Nelle vie respiratorie inferiori si possono realizzare broncopolmoniti e polmoniti, soprattutto in pazienti con malattia polmonare cronica sotto forma di riacutizzazione di bronchite o come polmonite lobare franca.

Profilo diagnostico


I campioni biologici elettivi sono distinti in base al quadro patologico:

L'esame microscopico mette in evidenza coccobacilli gram negativi e leucociti polimorfonucleati. L'esame colturale si svolge seminando il campione su agar cioccolato in atmosfera contenente 5% di anidride carbonica. Possono essere svolti test della dipendenza da fattori X e V (vedi sopra). L'identificazione biochimica può avvenire mediante il riconoscimento di reazioni metaboliche particolari (laborioso) o mediante test immunoenzimatici. La sierotipizzazione è utile solo a fini epidemiologici. Può essere anche osservato il fenomeno di satellitismo; Hib cresce su agar sangue come colonie satellite intorno a Staphylococcus aureus, che rende disponibili i fattori presenti nel sangue che, senza riscaldamento (si tenga presente che agar cioccolato è agar sangue cotto) non sarebbero disponibili. La ricerca dell'antigene capsulare in campioni di liquor o urina può essere fatta mediante agglutinazione su particelle di latex.


Terapia, prevenzione e controllo


Lo stesso argomento in dettaglio: Vaccino dell'Haemophilus influenzae.

Infezioni gravi vanno trattate con antibiotici beta-lattamasi resistenti, come cefalosporine con buona penetrazione nel liquido cefalorachidiano o cloramfenicolo (quest'ultimo deve essere dosato sotto costante monitoraggio, dati i notevoli effetti avversi). Le altre infezioni possono essere trattate con ampicillina o cefalosporine. Anche altri antibiotici, tra cui lo xibornolo, un antibiotico somministrabile per os o per inalazione tramite formulazioni spray, si sono dimostrati efficaci nei confronti del germe.

Il vaccino è composto da antigene purificato (PRP capsulare purificato e proteine carrier). La vaccinazione avviene a 2, 4, 6 e 12-15 mesi. Per i portatori a rischio di Hib, può essere utile una chemioprofilassi con rifampicina.


Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 33073 · LCCN (EN) sh85060220 · BNF (FR) cb12180666v (data) · J9U (EN, HE) 987007555643705171 (topic)
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На других языках


[fr] Haemophilus influenzae

Haemophilus influenzae, autrefois appelé bacille de Pfeiffer, est une bactérie strictement humaine de la famille des Pasteurellacae et de la classe des Gammaproteobacteria. Les cellules sont des coccobacilles ou de petits bâtonnets immobiles à Gram négatif.
- [it] Haemophilus influenzae

[ru] Гемофильная палочка

Гемофильная палочка, палочка Пфайффера, (ошибочно «палочка инфлюэнцы») (лат. Haemophilus influenzae) — вид грамотрицательных неподвижных патогенных бактерий семейства Pasteurellaceae, возбудитель бактериальной пневмонии и других гемофильных («любящих кровь») инфекционных болезней человека. Первоначально ошибочно описана в 1892 году немецким бактериологом Рихардом Пфайффером (нем. Richard Pfeiffer, 1858—1945) как возбудитель «инфлюэнцы» (гриппа).



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