TineodidaeMeyrick, 1885[1] è una famiglia di lepidotteri presente in Asia e Oceania con 19 specie.[2]
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Tineodidae
Classificazione scientifica
Dominio
Eukaryota
Regno
Animalia
Sottoregno
Eumetazoa
Superphylum
Protostomia
Phylum
Arthropoda
Subphylum
Tracheata
Superclasse
Hexapoda
Classe
Insecta
Sottoclasse
Pterygota
Coorte
Endopterygota
Superordine
Oligoneoptera
Sezione
Panorpoidea
Ordine
Lepidoptera
Sottordine
Glossata
Infraordine
Heteroneura
Divisione
Ditrysia
Superfamiglia
Alucitoidea
Famiglia
Tineodidae Meyrick, 1885
Sinonimi
Oxychirotidae Meyrick, 1885
Generi
Anomima
Cenoloba
Epharpastis
Euthesaura
Euthrausta
Neoxychirota
Oxychirota
Palaeodes
Tanycnema
Tephroniopsis
Tineodes
Descrizione
Si tratta di piccole falene caratterizzate da una peculiare struttura delle ali, che in alcune specie si presentano suddivise in due lobi, in modo similare a quanto si osserva negli Alucitidae e negli Pterophoridae.[3]
Sono considerati probabili caratteri autapomorfici (comuni anche agli Alucitidae): 1) la presenza dei segmenti I-IV non mobili nella pupa; 2) la perdita della nervatura CuP, sia nelle ali anteriori, sia in quelle posteriori; 3) il secondo sternite addominale che presenta posteriormente delle venule convergenti a formare una sorta di "V".[3][4]
Anche la presenza di fasce anteriori munite di spinule sui tergiti addominali II-VII è stata proposta quale ulteriore caratteristica distintiva,[5] ma poiché si incontra tale peculiarità anche in Thambotricha vates, un Epermeniidae basale della Nuova Zelanda, non è ancora chiaro se tale carattere possa essere considerato apomorfico all'interno degli Apoditrysia (il clade che comprende, tra gli altri, anche Alucitoidea ed Epermenioidea).[3]
Ulteriori apomorfie proposte sono: il processo sul submentum della larva (frequente nei Copromorphoidea), il gruppo di setole primarie laterali (L) sul protorace e la mancanza di spinule sull'addome della pupa.[3]
Adulto
Capo
Il capo è di regola glabro, ma può presentare dei "ciuffi" di scaglie piliformi, posizionati anteriormente.[3][5]
Gli ocelli possono essere molto sviluppati, come nel caso di Tineodes, mentre i chaetosemata sono sempre assenti.[3][5][6]
Nell'apparato boccale, i palpi mascellari sono costituiti da un massimo di quattro articoli. I palpi labiali sono moderatamente lunghi e diritti (insolitamente lunghi in Tineodes),[3][5][6] La spirotromba è totalmente priva di scaglie anche nella parte basale, come negli Alucitidae.[3][5][6][7]
Le antenne sono di regola filiformi in entrambi i sessi, ma con lunghezza molto variabile (dai due terzi dell'ala anteriore fino a oltre l'intera lunghezza), e nei maschi possono essere ciliate.[5]
Torace
Non sono presenti organi timpanici posti sui somiti del torace.[5]
Le zampe sono lunghe e sottili, spesso con robusti speroni tibiali[5] e le tibie delle zampe posteriori sono praticamente glabre;[3][5] l'epifisi è sempre presente, così come negli Alucitidae, e la formula degli speroni tibiali è 0-2-4, in alcuni generi 0-2-2.[3][5]
A differenza di quanto si osserva negli Alucitidae, in questa famiglia le ali possono essere intere o al massimo bilobate.[3][5] Pterostigma e CuP sono assenti, come pure la spinarea.[3][5][6][8]
Le nervature alari variano molto da un genere all'altro, e si osserva una forte riduzione del numero delle venature soprattutto nelle specie con ali più strette: in alcuni casi rimangono le vestigia di M nella cellula discale; in altri casi, da quest'ultima le venature da R1 a CuA2 dipartono tutte separatamente (ad es. in Palaeodes), mentre in Oxychirota, un ramo di R è assente; in altri casi, le nervature alari possono essere parzialmente o totalmente assenti.[5]
Il frenulum della femmina è costituito da 1-3 setole, mentre quello del maschio è a singola setola[3][5][6][8] Il retinaculum è rappresentato a sua volta da una serie di setole uncinate disposte lungo Sc, nell'ala anteriore del maschio, oppure da una serie di lunghe scaglie piliformi disposte lungo Sc, nella femmina.[5][6][8]
L'addome appare lungo, affusolato e munito, sul II sternite, di apodemi ben sviluppati, come si possono osservare nei Tortricoidea.[5] Come negli Alucitidae, il II sternite addominale presenta un sistema di venature convergenti "a V", in direzione caudale.[3][5][6]
Sui tergiti III-VI, o in alcuni casi II-VII, si osservano strette bande anteriori costituite da minute spinule.[3][5][6][8]
Nell'apparato genitale maschile, l'uncus può essere allungato e sottile, oppure breve e tozzo, o talvolta bifido; lo gnathos può essere assente, come pure i transtilla. Le gonapofisi sono semplici e allungate, talvolta munite di un piccolo sacculus. Il vinculum è di struttura semplice, benché la juxta riveli un paio di robusti lobi laterali che reggono diverse setae. L'edeago presenta un coecum penis, ma mancano i cornuti.[5]
Nel genitale femminile, il ductus bursae è affusolato e membranoso, come pure il corpus bursae, che rivela un robusto signum di struttura triangolare.[5]
Larva
Le larve di alcuni generi di Tineodidae non sono ancora state descritte.[3]
Il bruco appare tozzo, con capo semiprognato[3][5][6][8][9] e sei stemmata per lato;[5] è contraddistinto dalla presenza di un processo retto dal submentum.[3]
Le pseudozampe sono alquanto allungate[5] e provviste di uncini disposti in un singolo ordine, a formare un cerchio più o meno completo.[3][5][6] Gli stigmi sono piccoli e tondeggianti, un po' più grandi nel protorace e nell'VIII segmento addominale.[5]
Le setole laterali L1 ed L2 si trovano su un singolo pinaculum nei segmenti addominali I-VIII, mentre L3 si trova in posizione più caudale.[3][5][6][8][9] Le setole subventrali (SV) sono tre dal I al VI segmento addominale, mentre si riducono a due nel VII e a una sola nell'VIII e nel IX segmento addominale; le setole dorsali D1 e D2 sono rette da un unico pinaculum, mentre una singola setola semidorsale SD1 è molto lunga è sorretta da un proprio pinaculum.[5]
Non sono presenti setole secondarie, ma il corpo è densamente ricoperto di spinule, tranne sulle zone più marcatamente sclerificate della cuticola.[5]
Pupa
La pupa è alquanto sottile e provvista di appendici unite tra loro e rispetto al corpo.[5]
Il capo rivela robusti lobi piliferi, mentre i palpi mascellari sono assenti solo in alcuni generi. La proboscide è molto allungata, tanto da raggiungere l'estremità delle ali.[5]
I segmenti addominali I-IV sono immobili come negli Alucitidae[3] e gli stigmi sono piccoli e tondeggianti.[5] L'addome si mostra privo di spinule sulla superficie dorsale.[3][5]
Il cremaster è assente, ma il X segmento addominale regge un gruppo di circa sei robuste setole uncinate.[3][5]
Biologia
Ciclo biologico
Alcune piante nutrici
Avicennia marinaJasminum simplicifolium
Dopo la fecondazione, le uova sono deposte singolarmente nei tessuti della pianta nutrice.[5]
L'impupamento avviene all'interno di un bozzolo sericeo;[3] gli adulti della maggior parte delle specie sono mobili durante la notte o al più al crepuscolo;[6] in alcuni casi, gli adulti si riposano rimanendo con le ali distese e il corpo sollevato sulle lunghe zampe; se vengono disturbati, iniziano a spostarsi ritmicamente avanti e indietro, alzando e abbassando le ali a più riprese. In Tineodes le ali anteriori si sovrappongono a quelle posteriori.[5]
Alimentazione
Si conosce solo un numero limitato di piante nutrici per le specie di Tineodidae:[3][5][6][10]
I Tineodidae sono diffusi nelle sole ecozone orientale e australasiana, con l'unica eccezione del genere Tephroniopsis, presente in Iran (Paleartico).[3][5][6]
Tassonomia
I Tineodidae furono inseriti in passato nei Pyraloidea[11][12] e negli Pterophoroidea, prima di confluire negli Alucitoidea assieme agli Alucitidae.[8]
Nel 2015, Heikkilä et al., a seguito di studi molecolari, hanno proposto di trasformare Tineodidae in un mero sinonimo di Alucitidae.[13]
Generi
La famiglia Tineodidae comprende 11 generi per un totale di 19 specie, diffuse nelle ecozone paleartica, Indomalese e australasiana:[2][3][5][6][14]
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