Rutilus rubilio o Sarmarutilus rubilio[2], noto comunemente come rovella, è un pesce d'acqua dolce, della famiglia dei ciprinidi.
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Stato di conservazione | |
![]() Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Cypriniformes |
Famiglia | Cyprinidae |
Genere | Rutilus |
Specie | R.rubilio |
Nomenclatura binomiale | |
Rutilus rubilio Bonaparte, 1837 | |
Sinonimi | |
Leuciscus fucini, Leuciscus lascha, Leuciscus rubella, Leuciscus rubilio, Leuciscus sardella, Leuciscus trasimenicus, Leucos henlei, Rutilus italicus, Rutilus rubilio (sinonimo per FishBase), Rutilus rubilio rubilio | |
Nomi comuni | |
Triotto meridionale, Laschetta | |
È una specie endemica dell'area dell'Arno e del Tevere. Si è diffusa in tutto il versante peninsulare tirrenico ed è stata introdotta in alcuni fiumi e laghi del versante adriatico e in Sicilia nonché in alcune acque della Pianura Padana (fenomeno della transfaunazione).
Predilige acque con una leggera corrente e ricche di piante acquatiche. Vive anche nei laghi e in torrenti a fondo sabbioso e ghiaioso mentre è rara negli stagni
La rovella è allungata, snella. La forma è quella tipica dei Ciprinidi fluviali. La livrea è bruno-gialla: ogni scaglia è orlata di bruno. Le pinne sono sfumate di rosso.
La sua lunghezza massima raggiunge i 20 cm per 200 grammi di peso.
Il periodo della fregola avviene in tarda primavera, quando agli esemplari maschili si formano i cosiddetti tubercoli nuziali sulla testa.
La femmina depone migliaia di uova di circa 1 mm di diametro, che si schiudono in 5-10 giorni, a seconda della temperatura dell'acqua.
Ha dieta onnivora, nutrendosi di vegetali, crostacei, vermi ed insetti.
A causa dell'introduzione di altre specie aliene nel suo habitat (soprattutto altri rappresentanti del genere Rutilus come il triotto ed il gardon), la rovella è minacciata di estinzione in parte del suo areale.
È abbastanza conosciuto dai pescatori come pesce da gara, ma poco apprezzate risultano le sue carni, buone ma liscosissime e poco consistenti. Viene spesso confuso e scambiato per altri pesciolini suoi simili (alborella, triotto, scardola).
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