Phoberomys è un genere di grossi roditori estinti, vissuti nel Miocene superiore, circa 9-7.246 milioni di anni fa, i cui resti sono stati scoperti nella Formazione Ituzaingó dell'Argentina, nella Formazione Solimões del Brasile, nella Formazione Urumaco a Urumaco in Venezuela, e in strati risalenti al Pliocene del Perù.[1][2][3]
Questo animale era davvero gigantesco per il suo ordine: pur essendo infatti imparentato con istrici e cavie, le dimensioni della specie Phoberomys pattersoni rivaleggiavano con quelle del bisonte: era lungo 3 metri (più un altro metro e mezzo di coda), per un peso di circa 700 chilogrammi; per anni è stato ritenuto di gran lunga il più grande roditore mai esistito, fino alla scoperta del Josephoartigasia monesi, roditore del Pliocene ancora più grande, avvenuta nel 2008.[4]
I primi resti fossili di questo straordinario mammifero furono descritti nel 1980, ma è solo nel 2000 che, in Venezuela, venne scoperto uno scheletro quasi completo, che ha permesso di capire le vere dimensioni e l'aspetto di questo roditore gigante. Come molti altri roditori, Phoberomys era un erbivoro dotato di molari e premolari a corona alta. Le zampe anteriori sono molto più brevi delle posteriori: questo fatto suggerisce che Phoberomys potrebbe aver trascorso molto tempo appoggiato sulle sole zampe posteriori e sulla coda. Probabilmente passava molto tempo in acqua o nei suoi pressi, cibandosi delle piante che crescevano lì attorno.
Marcelo R. Sánchez-Villagra, Orangel A. Aguilera e Alfredo A. Carlini, Urumaco and Venezuelan Paleontology: The Fossil Record of the Northern Neotropics, Indiana University Press, 2010, p.218, ISBN978-0-253-00200-6.
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