Palaeoloxodon falconeri (Busk, 1867), conosciuto anche elefante nano siciliano o elefante nano di Tilos, è una specie estinta di elefante endemico della Sicilia e dell'arcipelago maltese, strettamente imparentata con il moderno elefante asiatico.[1]
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![]() Museo archeologico di Siracusa | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Elephantidae |
Genere | Palaeoloxodon |
Specie | P. falconeri |
Nomenclatura binomiale | |
Palaeoloxodon falconeri (Busk, 1867) | |
Sinonimi | |
Elephas antiquus falconeri | |
Nel 1867 George Busk propose di denominare questa specie Elephas falconeri in onore di Hugh Falconer, il quale descrisse originariamente i più piccoli molari di questa specie come appartenenti ad Elephas melitensis[2][3]. Questo elefante insulare, con un'altezza di soli 90 cm, fu un chiaro esempio di nanismo insulare. Gli antenati di P. falconeri raggiunsero molto probabilmente le isole del Mediterraneo durante le ere glaciali, quando il livello del mare si abbassò notevolmente.
Resti fossili attribuibili a questa specie sono stati ritrovati in Sicilia e nell'arcipelago maltese.[1]
Fossili in ottimo stato furono trovati in una zona collinare chiamata Spinagallo, nei pressi di Avola[4] e sono attualmente esposti al Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa.
Palaeoloxodon falconeri è il primo elefante nano il cui DNA sia stato analizzato: i risultati hanno provato definitivamente le ipotesi secondo le quali il genere Palaeoloxodon sia più vicino al genere Elephas che ai generi Loxodonta o Mammuthus.[senza fonte]
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