La donnola indonesiana (Mustela lutreolina Robinson e Thomas, 1917) è un carnivoro della famiglia dei Mustelidi[2].
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Caniformia |
Famiglia | Mustelidae |
Sottofamiglia | Mustelinae |
Genere | Mustela |
Specie | M. lutreolina |
Nomenclatura binomiale | |
Mustela lutreolina Robinson e Thomas, 1917 | |
Areale | |
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Presenta la struttura fisica tipica di tutte le donnole, con corpo allungato e zampe brevi. Ha una lunghezza testa-corpo di 30–32 cm, una coda di 14–17 cm e un peso compreso tra i 295 e i 340 g. Nell'aspetto somiglia molto alla donnola siberiana, sua stretta parente, ma ha il manto dai colori più scuri, generalmente bruno-rossastri[3].
La donnola indonesiana è stata rinvenuta solamente a Giava e nella parte meridionale di Sumatra. Abita in regioni montuose, ad altitudini comprese tra i 1.000 e i 2.200 m. Conosciamo ben poco delle sue abitudini, ma si ritiene che coincidano in gran parte con quelle della donnola siberiana. Come questa, è probabile che sia una creatura solitaria e notturna che si nutre principalmente di piccoli mammiferi e di altre sostanze di origine animale[1].
Dalla sua scoperta, la specie è stata avvistata solamente circa venti volte, sempre in regioni parzialmente influenzate dalle attività di sviluppo umano e dal disboscamento, tanto che fino a poco tempo fa la IUCN la classificava tra le specie in pericolo (Endangered). Tuttavia, ulteriori ricerche hanno dimostrato che la scarsità degli avvistamenti non è indicativa della rarità di una specie. I Mustelidi sono animali molto elusivi, e anche specie ben più conosciute vengono immortalate solo di rado dalle fototrappole. Inoltre, la donnola indonesiana vive in foreste montane che non vengono sfruttate dall'uomo, a causa della loro inaccessibilità. Per questi motivi, a partire dal 2015 la specie è stata riclassificata tra le specie a rischio minimo (Least Concern)[1].
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