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Il mammut lanoso (Mammuthus primigenius Blumenbach, 1799) è una specie estinta di elefante. Visse dai 200.000 a circa 5.000 anni fa, nel Pleistocene, in Europa, Asia e Nordamerica. È una delle specie di Mammut ad estinguersi più tardi, in epoche relativamente recenti. Questa specie estremamente adattata ad un clima gelido si è evoluta dal precedente mammut delle steppe (Mammuthus trogontherii)[1].

Come leggere il tassobox
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Mammut lanoso
Il più grande esemplare di mammut, rinvenuto in Europa, al Südostbayerisches Naturkunde- und Mammut-Museum, Siegsdorf
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Proboscidea
Famiglia Elephantidae
Genere Mammuthus
Specie M. primigenius
Nomenclatura binomiale
Mammuthus primigenius
Blumenbach, 1799
Sinonimi

Elephas primigenius

Areale

Areale del mammut lanoso
Aree dei ritrovamenti più importanti del mammut

Dipinto di Charles R. Knight di mammut lanoso
Dipinto di Charles R. Knight di mammut lanoso

Morfologia


Come tutti i congeneri, il mammut lanoso era caratterizzato principalmente dalla forma delle zanne dei maschi, ricurve verso l'alto e all'indietro; inoltre disponeva di una pelliccia lunga e folta, mentre le orecchie e la coda, rispetto agli attuali elefanti, erano molto piccole, come adattamento al clima freddo, per ridurre al minimo la dispersione di calore.


Dimensioni


Contrariamente all'opinione comune, il mammut lanoso non era gigantesco: ma grande poco meno dell'attuale elefante africano (ma comunque più dell'elefante asiatico)[2], essendo la sua altezza compresa tra i 2,8-3,5 m al garrese. Poteva superare i 4,5 m di lunghezza e raggiungere un peso di 6 tonnellate.


Zanne


Le zanne dei maschi differivano invece molto da quelle dei moderni elefanti sia nella forma sia in lunghezza: ricurve verso l'alto e avvolte a spirale, erano lunghe fino a 420 centimetri; questa particolare conformazione permetteva ai mammut di spostare agevolmente la neve accumulata al suolo e di cibarsi dell'erba sottostante, infatti come tutti i proboscidati era un erbivoro. Le femmine avevano zanne molto più brevi e con una curvatura molto meno accentuata.


Pelliccia e adattamento climatico


Era un animale adattato a climi gelidi. La pelliccia era composta da peli lunghi oltre 1 metro e da un folto sottopelo, come in altri mammiferi durante l'estate avveniva la muta del pelo ed il suo manto si rinnovava completamente. Alcuni esemplari di Mammuthus primigenius avevano il pelo biondo, secondo quanto rilevato dal gene Mc1r, rilevato proprio dalle ossa di questo animale. La pelle era simile a quella degli odierni elefanti, ma a differenza di essi era ricca di ghiandole sebacee, le secrezioni di sebo, sostanza grassa ed oleosa, sul pelo, miglioravano l'isolamento termico dell'animale. Disponevano inoltre di uno strato di grasso vascolarizzato sottocutaneo spesso fino ad 8 cm, un particolare presente anche nei mammiferi marini come le balene. Altri adattamenti di questa specie al clima gelido degli ambienti in cui viveva erano un lembo di pelle che proteggeva l'ano dal freddo e i testicoli che, diversamente dalla maggior parte dei mammiferi, restavano anche nell'adulto nell'originaria posizione all'interno della cavità addominale. Tali caratteristiche, impossibili da dedurre dai resti fossili, sono state riscontrate nei numerosi individui ritrovati congelati nel permafrost.
In prossimità delle vertebre cervicali e delle spalle era presente una sorta di gobba, che fungeva come deposito di grasso adiposo, come avviene anche nei cammelli, provato anche grazie alle numerose rappresentazioni di mammut nelle pitture rupestri.[senza fonte]


Origine ed uso comune del nome


L'origine del nome è incerta, ma la si fa risalire al russo "mamont" da cui il francese "mammouth" e l'inglese "mammuth", tutte espressioni di provenienza oscura, ma col probabile significato di "scavatore". Ciò perché i reperti di Mammuthus primogenius erano piuttosto comuni in Russia (specie nella regione tra Perm e il fiume Ural) e venivano frequentemente scoperti quando si scavava nei pressi dei fiumi. I contadini locali fino al Settecento-Ottocento erano convinti che queste ossa appartenessero al mamont, una specie di mitologica talpa gigante.

Il termine "mammut" si suole aggiungere ad altri sostantivi per indicare oggetti di grandi dimensioni, come l'"Albero del Mammut", ovvero la Sequoia gigante, un albero enorme, o ancora la "petroliera mammut", nave petroliera di grande stazza.


Ritrovamenti


Mammut rinvenuto conservato nel permafrost
Mammut rinvenuto conservato nel permafrost

Dei mammut sono stati ritrovati numerosi scheletri, le cui zanne forniscono una varietà di avorio di scarso pregio ma ugualmente molto ricercato. Dai ritrovamenti effettuati in Europa, Asia e America settentrionale, che hanno consentito di rinvenire esemplari intatti congelati, imprigionati nel permafrost, è stato possibile ricavare interessanti notizie circa le caratteristiche di questo grande animale vissuto nel Pleistocene ed estintosi alla fine di questa epoca. Esso fu contemporaneo dell'uomo del Paleolitico.
Di recente sono stati scoperti i resti di mammut nani sopravvissuti sull'isola di Wrangel (Russia) dopo la fine del Pleistocene, fino a circa 3.500 anni fa.

Nella grotta di La Madeleine della Francia sud-occidentale, dove si sono trovati resti del Paleolitico, tra i molti disegni rupestri ve n'è uno che rappresenta un mammut. Il rinvenimento delle rappresentazioni dei mammut eseguite dagli uomini primitivi ha aiutato i paleontologi a ricostruirne l'aspetto fisico: questi disegni mostrano che l'animale era dotato di una gobba di grasso sulla schiena, probabilmente in funzione di riserva energetica per il periodo invernale, non evidente dal semplice esame dello scheletro. La grotta di Rouffignac, nel Périgord Noir, valle della Vézère (Dordogna), contiene oltre 100 disegni di Mammut, risalenti alla fine dell'era glaciale (circa 13.000 anni fa).


Nella cultura di massa



Note


  1. (EN) The pattern and process of mammoth evolution in Eurasia
  2. Lister, 2007. pp. 82–83

Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Mammiferi
Portale Paleontologia

На других языках


[es] Mammuthus primigenius

El mamut lanudo, elefante lanudo o mamut de la tundra (Mammuthus primigenius) es una especie de género extinto de la familia de los elefántidos que probablemente se extinguió debido al cambio climático y la desaparición de su hábitat a finales del pleistoceno[1][2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12][13][14] Con su cubierta de largo pelo enmarañado, era una especie adaptada al clima extremo de la edad de hielo. Mammuthus primigenius tenía un tamaño similar al del elefante medio actual. Se han encontrado muchos huesos y defensas curvadas, así como cuerpos enteros congelados, de ejemplares de esta especie de mamut, en Siberia, las islas del Ártico y en Norteamérica. El primer espécimen completo de este animal se descubrió en 1806, cerca de la desembocadura del río Lena, Siberia (Rusia).

[fr] Mammouth laineux

Mammuthus primigenius, Elephas primigenius
- [it] Mammuthus primigenius

[ru] Шерстистый мамонт

Шерстистый мамонт (лат. Mammuthus primigenius) — вымерший вид рода мамонты семейства слоновых. Согласно последним генетическим исследованиям, этот вид мамонтов появился около 450 тысяч лет назад в Сибири, откуда распространился в Северную Америку. Около 300 тыс. лет назад северо-американская ветвь расселилась обратно в Азию через Берингию, и, спустя некоторый переходный период, полностью заместила более древнюю азиатскую форму, распространившись также в Европе[1][2][3]. Первое научное описание шерстистого мамонта составил немецкий учёный и естествовед Иоганн Фридрих Блюменбах в 1799 году. Последние шерстистые мамонты вымерли 4 тыс. лет назад[3][4][5][6].



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