LycosidaeSundevall, 1833 è una famiglia di ragni appartenente all'infraordine Araneomorphae.
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Lycosidae
Pardosa hortensis con sacco ovigero
Classificazione scientifica
Dominio
Eukaryota
Regno
Animalia
Sottoregno
Eumetazoa
Superphylum
Protostomia
Phylum
Arthropoda
Subphylum
Chelicerata
Classe
Arachnida
Ordine
Araneae
Sottordine
Araneomorphae
Superfamiglia
Lycosoidea
Famiglia
Lycosidae Sundevall, 1833
Sottofamiglie
Allocosinae
Artoriinae
Evippinae
Hippasinae
Lycosinae
Pardosinae
Sosippinae
Tricassinae
Venoniinae
Zoicinae
Etimologia
Il nome deriva dal grecoλύκος, lỳkos, cioè "lupo", a causa della loro robustezza, agilità, abilità nella caccia all'agguato, nonché per la vista acuta, e del suffisso -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.
Caratteristiche
Noti comunemente come ragni-lupo, hanno struttura robusta, dimorfismo sessuale poco accentuato, lunghezza anche oltre i 7 centimetri. Gli ocelli sono otto e sistemati in tre file: la fila inferiore consiste di quattro piccoli occhi, la fila mediana due grandi occhi, ed è questa caratteristica macroscopica che li contraddistingue dai Pisauridae, ed infine la fila superiore che ha due occhi di grandezza media.
Oltre ad una vista acutissima, hanno anche una sensibilità tattile accentuata.
L'opistosoma è allungato, normalmente di lunghezza doppia del cefalotorace. Le zampe sono otto, suddivise in sette segmenti, al termine di ciascuno di esse vi è un piccolo artiglio.
Lycosidae, distribuzioneLycosidae con sacco ovigeroArctosa leopardus
Comportamento
Vivono in modo alquanto solitario e cacciano da soli o inseguendo la preda per brevi tratti o, soprattutto, tendendo agguati. Sono gli unici ragni a portare con sé le loro uova in un sacco ovigero posto sull'addome e ben legato alle filiere; nonostante questo ingombro riescono a cacciare ugualmente. Altrettanto uniche sono le prime cure parentali che ricevono: appena nati rimangono in massa avvinghiati all'addome della madre e alcuni sulle sue zampe.
Uscendo di notte con una pila è possibile scorgerli nel buio in quanto i loro occhi riflettono ottimamente la luce. Il loro tipo di caccia fa sì che abbiano una colorazione alquanto mimetica e con colori poco vivaci.
Habitat
Questi ragni si rinvengono in molti tipi di habitat: da quelli litoranei a quelli entroterra. Questi includono terreno boscoso, foresta litoranea e bagnata, prati alpini e giardini suburbani. Si disperdono per via aerea e questo ha fatto in modo da renderli molto adattabili. Anche la natura vagabonda di molte specie ha contribuito ad una diffusione pressoché mondiale. Solo alcune specie costruiscono cunicoli con o senza porta-trappola, come i ragni della famiglia Liphistiidae o Ctenizidae.
Distribuzione
La famiglia ha distribuzione pressoché cosmopolita[1]. Il genere Hogna, diffuso soprattutto negli USA, vanta le dimensioni maggiori: i soli cefalotorace ed addome superano la lunghezza di un grosso pollice umano.
Tossicità
Lycosidae, distribuzione degli ocelli
Se provocati in continuazione o irritati possono dare morsi difensivi e in alcuni casi occorre ricorrere a cure mediche. Sintomi del loro morso velenoso sono gonfiore, lievi dolori localizzati, prurito intenso e diarrea fulminante. Sebbene di solito vengano considerati innocui per gli esseri umani, il morso di alcune specie può essere doloroso. In passato si sono avute notizie di morsi mortali; questi sembrano però in parte da attribuire ad altri ragni più velenosi, o ad infezioni sopraggiunte posteriormente per morsi non curati.
Tassonomia
Attualmente, a novembre 2021, si compone di 126 generi e 2 440 specie[1].
La suddivisione in sottofamiglie ha subito dei cambiamenti a seguito di un lavoro di Piacentini e Ramirez del 2019[2], che ha riconosciuto valide le seguenti 10 sottofamiglie: Allocosinae, Artoriinae, Evippinae, Hippasinae, Lycosinae, Pardosinae, Sosippinae, Tricassinae, Venoniinae e Zoicinae.
Cladogramma
A seguito di analisi filogenetiche molecolari effettuate su campioni di DNA, è stato possibile ricostruire con buona approssimazione le relazioni fra le sottofamiglie. Il seguente cladogramma illustra la posizione filogenetica delle sottofamiglie all'interno della famiglia del ragno lupo[3]:
Lycosidae
Venoniinae
Zoicinae
Evippinae
Sosippinae
Artoriinae
Hippasinae
Tricassinae
Allocosinae
Lycosinae
Pardosinae
Generi
A seguire l'elenco dei generi delle Lycosidae e le sottofamiglie di appartenenza:
Allocosinae Dondale, 1986
AllocosaBanks, 1900 - pressoché cosmopolita
GnatholycosaMello-Leitao, 1940 - Argentina
Artoriinae Framenau, 2007
AnoteropsisL. Koch, 1878 - Nuova Zelanda, Nuova Guinea
PirataSundevall, 1833 - cosmopolita, ad eccezione dell'Oceania
PiratulaRoewer, 1960 - regione olartica
PterartoriaPurcell, 1903 - Sudafrica, Celebes
ShapnaHippa & Lehtinen, 1983 - India
TrabeaSimon, 1876 - Africa centrale e meridionale, Spagna, Marocco, Algeria, Europa meridionale
ZantheresThorell, 1887 - Myanmar
ZoicaSimon, 1898 - Nuova Guinea, India, Bhutan, Australia occidentale, Sri Lanka
incertae sedis
DonacosaAlderweireldt & Jocqué, 1991 - Spagna
MinicosaAlderweireldt & Jocqué, 2007 - Sudafrica
PhonophilusEhrenberg, 1831 - Libia
Generi trasferiti o sinonimizzati
CaporiaccosaRoewer, 1960; trasferito al genere TrochosaC. L. Koch, 1847 con la denominazione Trochosa arctosaeformis e poi posta in sinonimia con Trochosa urbanaO. Pickard-Cambridge, 1876[4]
PiratosaRoewer, 1960; sinonimo di Trochosa C. L. Koch, 1847[5]
PterartoriolaRoewer, 1959; sinonimo di Pterartoria Purcell, 1903[6]
TrochosippaRoewer, 1960; sinonimo di Trochosa C. L. Koch, 1847[7]
A seguito di uno studio degli aracnologi Marusik, Nadolny & Koponen del 2020.
A seguito di un lavoro degli aracnologi Marusik, Omelko & Koponen, del 2010.
A seguito di un lavoro di Russell-Smith & Roberts del 2017.
A seguito di un lavoro degli aracnologi Marusik, Nadolny & Koponen, del 2020.
Bibliografia
(EN) Zongxu Li, Lu-Yu Wang e Zhi-Sheng Zhang, The first record of the wolf spider subfamily Zoicinae from China (Araneae: Lycosidae), with the description of two new species (PDF) (abstract), in Zootaxa, vol.3701, n.1, 16 agosto 2013, pp.24–34, DOI:10.11646/zootaxa.3701.1.2. URL consultato il 30 novembre 2021 (archiviato il 7 luglio 2014).
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