Lo gnatabelodonte (Gnathabelodon thorpei) è un mammifero proboscidato estinto, appartenente ai cherolofodontidi. Visse nel Miocene superiore (circa 10 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Choerolophodontidae |
Genere | Gnathabelodon |
Specie | G. thorpei |
Questo animale simile a un elefante doveva avere le dimensioni paragonabili a quelle dell'attuale elefante asiatico. L'aspetto di Gnathabelodon era notevole, soprattutto a causa della forma della mandibola: la sinfisi di quest'ultima era allungata e dotata di una strana forma a spatola, o a calzascarpe. Al contrario della gran parte dei proboscidati oligo-miocenici, come Gomphotherium, la mandibola era totalmente sprovvista di zanne. La forma generale della mandibola richiamava quella degli amebelodontidi, o elefanti con zanne a pala, ma questi ultimi possedevano appunto due zanne appiattite. Gnathabelodon era dotato di zanne superiori grandi e ricurve all'infuori e leggermente all'insù. I molari assomigliavano molto a quelli di Gomphotherium.
Gnathabelodon venne descritto per la prima volta nel 1935, sulla base di resti fossili ritrovati in Kansas, in un terreno del ranch Robert Arnold risalente al tardo Miocene; la specie tipo è Gnathabelodon thorpei. Un'altra specie, G. buckneri, è stata descritta nel 1940 e proviene dalla zona di Buckner Ranch in Texas, ma è stata in seguito attribuita a un nuovo genere di gonfoteri, Blancotherium. Ad eccezione dell'insolita forma della mandibola, Gnathabelodon è notevolmente simile al ben noto Gomphotherium, tanto da essere stato classificato all'interno di questo genere (Tobien, 1973). Ulteriori studi hanno però dimostrato la distinzione tra i due generi, e hanno anzi avvicinato Gnathabelodon ai gonfoteriidi brevirostri, come Stegomastodon (Mothé, 2016). Uno studio ancora successivo ha invece messo in luce notevoli somiglianze con l'eurasiatico Choerolophodon, ed è possibile che Gnathabelodon fosse quindi immigrato dall'Asia in Nordamerica nel corso del Miocene medio (Li et al., 2019).
Non è chiaro quale fosse l'utilizzo della strana struttura a calzascarpe di Gnathabelodon; forse rovistava tra le paludi in cerca di materiale vegetale, che raccoglieva con la mandibola e con l'aiuto delle zanne superiori.