Il falco delle Taita (Falco fasciinucha Reichenow e Neumann, 1895) è un uccello falconiforme della famiglia dei Falconidi[2].
È uno dei più piccoli falchi di tutta l'Africa meridionale e venne descritto per la prima volta a partire da un esemplare proveniente dai monti Taita, in Kenya, da cui la specie prende il nome.
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Stato di conservazione | |
![]() Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Falconiformes |
Famiglia | Falconidae |
Sottofamiglia | Falconinae |
Genere | Falco |
Specie | F. fasciinucha |
Nomenclatura binomiale | |
Falco fasciinucha Reichenow e Neumann, 1895 | |
Il falco delle Taita è lungo 25–30 cm, ha un'apertura alare di 45–60 cm e pesa 212-311 g. L'aspetto di questo piccolo falco è piuttosto caratteristico, ma può sempre generare un po' di confusione con altre specie. Il petto rossiccio, ad esempio, è proprio anche del lodolaio africano, ma le caratteristiche principali di questa specie sono la gola bianca e le ben visibili chiazze rossicce sulla nuca. Inoltre, le copritrici del sottoala sono rossicce, mentre quelle del lodolaio africano sono più striate. Nel sottoala, invece, le remiganti sono barrate di bianco e nero e non rossicce come nel lodolaio africano. Di costituzione robusta, ha ali lunghe e coda corta. Il suo volo è veloce e, sebbene possa apparire un po' pesante, è perfettamente adatto alla caccia in volo.
È diffuso attraverso tutta la porzione orientale dell'Africa subsahariana, ma è particolarmente numeroso in Kenya. Nidifica solamente in poche aree dello Zimbabwe (lungo il fiume Zambesi) e del Sudafrica nord-orientale. Malgrado la vastità del suo areale è piuttosto raro e minacciato. Anche nella stessa Africa meridionale i siti di nidificazione sono molto scarsi.
Il periodo del corteggiamento e della nidificazione è simile a quello del falco pellegrino, così come le vocalizzazioni che emette e gli habitat che predilige.
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