Il ditisco maggiore (Dytiscus latissimus Linnaeus, 1758)[2] è un coleottero acquatico appartenente alla famiglia Dytiscidae, diffuso in Europa.
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Stato di conservazione | |
![]() Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Coleopteroidea |
Ordine | Coleoptera |
Sottordine | Adephaga |
Famiglia | Dytiscidae |
Sottofamiglia | Dytiscinae |
Genere | Dytiscus |
Specie | D. latissimus |
Nomenclatura binomiale | |
Dytiscus latissimus Linnaeus, 1758 | |
Le larve di quest'insetto sono molto aggressive; sono dotate di sei zampe e sono lunghe all'incirca 6 cm, hanno una testa larga e piatta con un paio di mascelle a forma di pinze. Sono velenose e per cacciare stanno in agguato tra le piante e a un tratto catturano la preda. Attacca qualsiasi cosa si muova, anche esseri umani.[3]
L'areale comprende la Norvegia, la Svezia, la Finlandia, la Danimarca, l'Austria, la Bosnia ed Erzegovina, la Polonia, la Lettonia, la Bielorussia, l'Ucraina e la Russia.[1]
La presenza è inoltre incerta in Svizzera, Ungheria, Croazia, Slovacchia e Romania.[1]
È infine considerata specie estinta in Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania e Repubblica Ceca.[1]
L'habitat è rappresentato da ruscelli, stagni, laghi poco profondi, zone salmastre e sorgenti termali.[4]
Data la frammentazione dell'areale, la Lista rossa IUCN classifica Dytiscus latissimus come specie vulnerabile (Vulnerable).[1]
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