La costardella del Pacifico[1] (Cololabis saira Brevoort, 1856), conosciuto maggiormente come luccio sauro del Pacifico, è un pesce osseo marino della famiglia Scomberesocidae.
La specie è endemica dell'Oceano Pacifico settentrionale, sia sulla sponda occidentale (dove è diffusa dalla penisola di Corea al Giappone) che su quella americana (dal Golfo dell'Alaska al Messico)[2]. Effettua migrazioni di lunga distanza: lungo la parte asiatica del Pacifico si ritrova in estate al largo delle isole Curili e di Hokkaidō e in estate nei mari prospicienti il Giappone meridionale[3].
Ha abitudini pelagiche, vive prevalentemente in mare aperto, negli strati superficiali dell'oceano[3]. Eccezionalmente è stata catturata a 230 metri di profondità[2].
Simile alla costardella atlantica e mediterranea dalla quale si distingue agevolmente per il muso molto appuntito ma privo del sottile rostro costituito dalle mascelle allungate tipico della specie europea. Il corpo è allungato. Le mascelle sono armate di denti piccolissimi e numerosi. Una sola pinna dorsale, posizionata molto indietro sul corpo. La pinna anale è posta leggermente più avanti. Sul peduncolo caudale sono presenti delle pinnule sia sul lato dorsale che ventrale. La pinna caudale è molto forcuta. Le pinne pettorali sono piccole, troncate, con il primo raggio appiattito. Le pinne ventrali sono inserite a metà del corpo. La linea laterale decorre lungo il bordo ventrale del corpo[2][3].
Il colore è blu o verde scuro sul dorso e argentato su fianchi e ventre. Sui fianchi sono disposte irregolarmente macchiette azzurro vivo. Le pinne della regione ventrale sono chiare, le altre hanno raggi scuri[2].
Misura fino a 40 cm di lunghezza; il peso massimo noto è di 180 grammi[2].
Vive fino a 4 anni[2]. Gregario, forma fitti banchi[3].
Si nutre di crostacei planctonici, di uova di pesce e di avannotti[3].
Le uova vengono deposte in gruppi in superficie, attaccate ad oggetti galleggianti e tra loro grazie ai filamenti adesivi di cui sono dotate. Le larve sono neustoniche, ovvero vivono immediatamente sotto la superficie dell'acqua[2].
Vengono predate da Thunnus alalunga e da altri Scombridae. Per sfuggire ai predatori possono effettuare lunghi salti fuor d'acqua[2].
Si tratta di uno dei pesci commestibili più consumati in Giappone, soprattutto nel periodo autunnale, considerato tipico della stagione. In questo paese viene chiamato sanma (秋刀魚), scritto con i kanji di "autunno", "katana" e "pesce", per via della forma e del colore. Tipicamente, si serve grigliato intero e salato, guarnito con daikon grattugiato, e accompagnato con riso e zuppa di miso. Le interiora sono amare, ma spesso viene preparato senza rimuoverle, in quanto creano un contrasto gradevole con i giusti condimenti.
I paesi che catturano maggiori quantità di C. saira sono il Giappone e la Corea del sud[3].
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