Testuggine azzannatrice (EN) Common Snapping Turtle
Descrizione
È una delle testuggini d'acqua dolce più grandi, insieme alla testuggine alligatore. Il suo carapace può raggiungere i 48 cm anche se in genere arriva a circa 25 cm. Il peso varia dai 4,5 ai 6 kg, ma alcuni esemplari allevati in cattività sono arrivati a pesare ben 34 kg. Ha un corpo robusto, il carapace increspato (più evidente negli esemplari giovani) e una lunga coda. L'apparato muscolare è ben sviluppato, in particolare quello del collo, che permette di sferrare abili morsi dai movimenti che ricordano quelli di un serpente (da qui deriva "serpentina").[3]
Biologia
È aggressiva quando fuori dall'acqua.
Alimentazione
Si nutre di crostacei, pesci, anfibi, piccoli uccelli, mammiferi, carogne e piante acquatiche come la Lemna minor. Scatta velocemente per afferrare la preda con la bocca.[3]
Riproduzione
L'accoppiamento della serpentina avviene da aprile a novembre, poiché d'inverno cade in letargo.
La femmina depone dalle 25 alle 96 uova. Il sesso dei nuovi nati è determinato dalla temperatura di incubazione.[3]
Distribuzione e habitat
Comune in Nordamerica, l'area di diffusione di questa testuggine va dal Canada meridionale sino agli Stati Uniti d'America centrali e orientali e dalle coste atlantiche fino alle Montagne Rocciose.[2]
Predilige acque stagnanti o a corso lento con fondo melmoso e ricche di vegetazione. È possibile trovarla anche in laghi, fiumi e paludi.
Recuperi in Italia
L'abbandono in natura di esemplari cresciuti, allevati da amatori erpetofili nelle forme giovanili, rischia di introdurre questo rettile come specie aliena in molti ambienti naturali.
Nel giugno 2009 un esemplare di circa 10 kg è stato catturato sulle rive del Po a Canaro.[4]
Il 27 agosto 2010 un esemplare di 20 kg è stato trovato nel Lazio, ai confini del Parco Nazionale del Circeo nei pressi di Pontinia (LT).[5]
Nel marzo del 2011 un esemplare di circa 20 kg è stato trovato ad Anguillara (RM).[6]
L'8 maggio 2011 un esemplare di circa 5 kg è stato trovato in località Noce Alta nel comune di Perdifumo (SA).[7]
Il 24 Giugno 2012 un esemplare adulto è stato trovato presso il laghetto del Bottaccione nel comune di Gubbio (PG)
Nel giugno 2012 un esemplare di circa 25 anni e 35 cm di diametro è stato ritrovato a Badia a Pacciana (PT).
Il 17 settembre 2012 un esemplare adulto è stato trovato a Stimigliano (RI), lungo l'argine del Tevere.
Il 21 febbraio 2015 un esemplare adulto è stato recuperato dalla ANPANA Novara e Polizia Locale di Oleggio.
Il 16 maggio 2015 un esemplare adulto è stato trovato a Velletri (RM), lungo un canale di scolo di campagna.[8]
Nel maggio 2016 un esemplare adulto di circa 6 kg e 20 anni d'età è stato recuperato presso Crotte, frazione di Strambino.[9]
Il 13 giugno 2016 un esemplare di circa 7 kg è stato rinvenuto a Cori (LT).[10]
Il 5 aprile 2018 un esemplare di 8 kg è stato trovato a Castiglione d’Adda (LO),[11] lo stesso giorno è stato trovato un altro esemplare a Pomigliano d'Arco (NA).[12]
Il 2 maggio 2018 un esemplare di 15 kg è stato trovato lungo la Strada Provinciale 346, nei pressi di Fucecchio.[13]
il 23 agosto 2018 un esemplare lungo circa 40 centimetri è stato trovato in un parchetto pubblico ad Arconate (MI).[14]
Il 03 dicembre 2018 un esemplare di 6 Kg è stato trovato in uno stagno di Villa Pallavicino a Stresa.
Il 31 maggio 2020 un esemplare è stato trovato nel fiume Tevere nei pressi di Monterotondo (RM).[15]
Il 25 giugno 2020 due esemplari sono stati recuperati a Lucinasco (IM).[16]
L'8 maggio 2021 un esemplare di circa 10 kg è stato recuperato in un canale di scolo a Dosson, frazione di Casier.[17]
L'8 giugno 2021 un esemplare vagante è stato recuperato a Collegno (TO)
Il 23 giugno 2021 un esemplare è stato recuperato in un laghetto privato a Cannara (PG)[18]
Il 4 agosto 2021 un esemplare è stato recuperato nei pressi della diga Acea del lago di San Liberato, a Narni (TR)[19]
Il 16 maggio 2022 un esemplare vagante è stato trovato in un laghetto del quartiere Monteverde di Roma
Il 30 luglio 2022 un esemplare vagante è stato trovato sul Canale Villoresi nei pressi di Nerviano (MI)
Tassonomia
Sono note le seguenti sottospecie[senzafonte]:
Chelydra serpentina serpentina
Chelydra serpentina osceola
Chelydra serpentina rossignonii
Chelydra serpentina acutirostris
Conservazione
La IUCN Red List considera Chelydra serpentina una specie a basso rischio (Least concern).[1]
In Italia ne è vietata la detenzione e la vendita poiché ritenuta pericolosa per l'incolumità e la salute pubblica[20]. Eventuali detenzioni illegali o avvistamenti vanno segnalati ai Carabinieri Forestali.
Note
(EN) van Dijk, P.P. 2012, Chelydra serpentina, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 27 gennaio 2015.
Chelydra serpentina, in The Reptile Database. URL consultato il 27 gennaio 2015.
Jenni Bruce, Karen McGhee, Luba Vangelova e Richard Vogt, L'Enciclopedia degli animali, Milano, Areagroup media, 2005, p.365.
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