Avisaurus (il cui nome significa "lucertola uccello") è un genere estinto di uccello enantiornite vissuto nel Cretaceo superiore, circa 77-65 milioni di anni fa (Campaniano-Maastrichtiano), in Nord America.[1] Il genere comprende la specie tipo A. archibaldi,[2] conosciuta solo per un tarsometatarso, un osso del piede tipico degli uccelli e dei dinosauri.
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | Saurischia |
Sottordine | Theropoda |
Clade | † Enantiornithes |
Famiglia | † Avisauridae |
Genere | † Avisaurus Brett-Surman & Paul, 1985 |
Nomenclatura binomiale | |
† Avisaurus archibaldi Brett-Surman & Paul, 1985 | |
Specie | |
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I fossili di Avisaurus provengono da depositi di zone umide, paludi poco profonde, laghi e bacini fluviali della sponda occidentale del Mare interno occidentale, e dagli altopiani molto di più aridi nella zona di Cordilleran Overthrust Belt, che oggi forma le Montagne rocciose.
Avisaurus è un enantiornite della famiglia degli Avisauridae, che contiene anche animali simili scoperti in Sud America, come Soroavisaurus[3] e Neuquenornis[4], entrambi del Cretaceo superiore, ma separate da un ramo dell'oceano Tetide.
La presenza di avisauridi sia in Sud America sia in Nord America indica uno scambio faunistico avvenuto durante il periodo Lanciano, risultato di un evento di immigrazione di taxa sudamericani verso nord.[5]
Avisaurus archibaldi è la specie tipo del genere, vissuta nel Cretaceo superiore, 70.6-65 milioni di anni fa (Maastrichtiano), in quella che oggi è la Formazione Hell Creek, il che lo rende uno degli ultimi enantiornithidi. È stato scoperto nel 1975, nella località V73097 UCMP, nella Contea di Garfield, Montana, USA.
Avisaurus archibaldi è conosciuto solo per un singolo fossile di un tarsometatarso, oggi parte della collezione della University of California Museum of Paleontology. Il suo numero di catalogo è UCMP 117600. Inizialmente fu descritto come tarsometatarso sinistro di un teropode non-aviario, da Brett-Surman e Paul, nel 1985. È stato in seguito ridescritto come un uccello enantiornithine, da Chiappe nel 1992.[6]
L'esemplare ha una lunghezza massima di 73,9 millimetri, il che lo rende uno dei più grandi tarsometatarsi conosciuti di un enantiornite.[2]
L'epiteto specifico, archibaldi, prende il nome da J. David Archibald, il suo scopritore, della The University of California, Berkeley.
Avisaurus gloriae Varrichio e Chiappe 1995,[7] scoperto in terreni del Campaniano superiore di Glacier County, Montana, USA, è stato ridescritto come Gettyia gloriae da Atterholt e colleghi (2018).[8]
La "Carta Brett-Surman", stilata da Surman e Paul nel 1985, è un documento che considera esplicitamente la possibilità che A. archibaldi fosse un enantiornite. Gli autori descrivono e denominano l'esemplare UCMP 117600 formalmente, ma si guardavano da altro materiale di enantiorniti, tra cui il "metatarso" PVL 4690 dall'Argentina. Gli autori hanno assegnato quest'ultimo fossile a Avisaurus sp. Da questo hanno concluso che i membri del genere Avisaurus esistessero sia in Nord America sia in Sud America, nel Cretaceo superiore. Inoltre, gli autori hanno concluso che il rapporto lunghezza/larghezza e il grado di fusione del metacarpo di queste ossa erano più simili a quelli dei dinosauri non-aviari, portando a credere l'esistenza di genere di dinosauro terrestre in entrambi i continenti, sostenendo anche un ponte di terra tra i due continenti.[9]
Ulteriori scoperte e ulteriori studi da Chiappe ha dimostrato che tutto il materiale apparteneva ad un uccello enantiornite, e che PVL 4690 era in realtà un uccello chiamato Soroavisaurus.[6]
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