Le specie del genere Arachnothera si distinguono dagli altri membri della famiglia Nectariniidae per le maggiori dimensioni: con i suoi 45g di peso Arachnothera flavigaster è la specie più grande.[2] Il piumaggio è meno vivace che nelle altre nettarinie e il dimorfismo sessuale meno marcato. Il becco è lungo, sino a oltre due volte la lunghezza della testa, sottile e ricurvo.
Biologia
Canto
Emettono un richiamo molto semplice, tipicamente una successione di chip dal timbro metallico, ripetuti incessantemente.[2]
Aiuto
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Ascolta il canto di A.longirostra
Ascolta il canto di A.longirostra
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A. affinis nell'atto di suggere il nettare
A. affinis nell'atto di suggere il nettare
Alimentazione
Si nutrono prevalentemente di piccoli artropodi, da cui il nome comune, ma anche di nettare che succhiano attraverso il lungo becco.
Riproduzione
I nidi dei mangiaragni sono in genere meno elaborati di quelli degli altri nettarinidi, e possono essere delle semplici coppe fissate al lato inferiore di grandi foglie, come nel mangiaragni minore (Arachnothera longirostra), o dei lunghi cilindri, ugualmente fissati alle foglie degli alberi, come nel mangiaragni orecchiegialle minore (Arachnothera chrysogenys). Nella maggior parte delle specie entrambi i sessi partecipano alla cova.[3]
Arachnothera juliaeSharpe, 1887 – mangiaragni di Whitehead
Distribuzione e habitat
L'areale del genere Arachnothera è ristretto all'ecozona orientale, che si estende dall'India sino alle Filippine e dall' Himalaya sino a Giava, con la maggiore biodiversità concentrata nella penisola malese, Sumatra e Borneo.[2]
Note
(EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Nectariniidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 maggio 2014.
Robert Cheke, Clive Mann & Josep del Hoyo, Family Nectariniidae (Sunbirds), in Handbook of the Birds of the World. Volume 13, Penduline-tits to Shrikes, Barcelona, Lynx Edicions, 2008, pp.196–243, ISBN978-84-96553-45-3.
Forshaw J. & Lindsey T., Encyclopaedia of Animals: Birds, London, Merehurst Press, 1991, p.207, ISBN1-85391-186-0.
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