L'Anabas testudineus è una specie di pesci d'acqua dolce appartenente alla famiglia degli Anabantidae (genere Anabas), originario del Subcontinente indiano e del Sud-est asiatico, ad ovest della Linea di Wallace. Una delle sue caratteristiche è quella di passare da un corso d'acqua (o stagno) ad un altro vicino salendo sulla riva e attraversando così piccoli tratti di terraferma[1] e fuori dell'acqua, in ambiente opportunamente umido, può sopravvivere più giorni. Edule, nel Sud-est asiatico è un importante alimento.[2]
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Anabas testudineus
Anabas testudineus
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio
Eukaryota
Regno
Animalia
Phylum
Chordata
Classe
Actinopterygii
Ordine
Perciformes
Sottordine
Anabantoidei
Famiglia
Anabantidae
Genere
Anabas
Specie
Anabas testudineus
Nomenclatura binomiale
Anabas testudineus Bloch, 1792
Sinonimi
Anabas elongatus Reuvens, 1895
Anabas macrocephalus Bleeker, 1854
Anabas microcephalus Bleeker, 1857
Anabas scandens (Daldorff, 1797)
Anabas spinosus Gray, 1834
Anabas trifoliatus Kaup, 1860
Anabas variegatus Bleeker, 1851
Caratteristiche
L'Anabas testudineus può raggiungere una lunghezza compresa fra i 23 ed i 25cm.[2][3]
La colorazione degli esemplari viventi va dal grigio-chiaro al grigio-scuro. La parte inferiore è molto chiara mentre quella superiore è verde-oliva scuro. Sulla testa, verso la pancia, corrono lunghe strisce, sul bordo interno della copertura dell'opercolo si trova una macchia scura.[4]
Sulla linea laterale vi sono da 26 a 32 squame.[4] Le squame sono grosse e disposte regolarmente. L'iride è di color rosso[2]
Diffusione ed habitat
L'Anabas testudineus è largamente diffuso nel Sud-est asiatico:[3] la zona di diffusione va dal Subcontinente indiano alla linea di Wallace ed infine fino in Cina.[2]
Esso vive in fiumi di portata media fino a grande, nei canali e nei fossati per irrigazione, nei laghi, nelle paludi e nelle risaie.[3]
Modo di vita
Per spostarsi sul terreno l'Anabas testudineus adotta un movimento ondulato del proprio corpo e utilizza la copertura spinosa del suo opercolo, favorendo così la respirazione con il suo organo labirintico,[1] potendo in questo modo percorrere fino a 180metri in una notte.[3] Si nutre di piante e di avannotti.[2]
Può trascinarsi all'asciutto alla ricerca di pozze d'acqua migliori, e può persino arrampicarsi sugli alberi.[5]
Note
(DE) Wilfried Westheide (Herausgeber), Gunde Rieger (Herausgeber): Spezielle Zoologie. Teil 2: Wirbel- oder Schädeltiere. Spektrum Akademischer Verlag, 2009, ISBN 978-3827420398, S. 305.
(EN) Tim M. Berra: Freshwater Fish Distribution. University Of Chicago Press, 2007, ISBN 978-0226044422. S. 483.
(EN) Leng Sy Vann, Eric Baran, Chheng Phen: Biological Reviews of Important Cambodian Fish Species., S. 103. (OnlineArchiviato il 13 maggio 2014 in Internet Archive.)
Donald R. Prothero, Capitolo 10, L'origine degli anfibi, in La storia della vita in 25 fossili, traduzione di Costanza Bocchia, Aboca, 2015, p.147, ISBN978-88-5523-111-4.
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