Il Senecione di Fuchs (nome scientifico Senecio ovatus (G. Gaertn. & Al.) Willd., 1803) è una pianta erbacea, perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae.
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV. Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.
Il nome generico deriva da un vocabolo latino (senex) che significa “vecchio uomo” in riferimento al caratteristico pappo formato da esili e sottili peli biancastri tutti della stessa lunghezza. La prima volta questo nome apparve in uno scritto di Plinio.[1] L'epiteto specifico (ovatus) fa riferimento al suo habitus (foglie o altre parti dalla forma simile). Il nome comune (di Fuchs) è in onore del medico e botanico tedesco di Tubinga vissuto tra il 1501 e il 1565.
Il nome scientifico (Senecio ovatus) è stato proposto inizialmente dal botanico tedesco Gottfried Gaertner (1754 - 1825) insieme ad altri studiosi (Bernhard Meyer e Johannes Scherbius) e successivamente perfezionato dal botanico, farmacista e micologo tedesco Carl Ludwig Willdenow (1765 -1812) nella pubblicazione ”Species Plantarum. Editio Quarta. Berolini” del 1803.[2]
Descrizione
Descrizione delle parti della piantaPortamento
(La seguente descrizione è relativa alla specie S. ovatus s.l.; per i dettagli delle varie sottospecie vedere più avanti.)
L'altezza di queste piante varia da 5 a 15 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante possiedono al loro interno delle sostanze chimiche quali i lattoni sesquiterpenici e gli alcaloidi pirrolizidinici.[3]
Parte epigea: la parte aerea del fusto è erbacea, eretta (a portamento un po' zigzagante), striata e ramificata nella parte superiore. La parte basale del fusto può essere arrossata e glabra (mentre può essere pubescente in alto).
Foglie
La foglia Pianezze, Trichiana (BL), 859 m s.l.m. - 20/08/2009
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno con lamina a forma lanceolata stretta (mediamente 5 volte più lunga che larga), con base acuminata e con bordi dentati (i denti sono profondi 1mm) e a sezione trasversale lievemente carenata. La consistenza della foglie è tenue, il colore è verde e sono più o meno pubescenti. Le foglie sono sub-sessili con picciolo più o meno alato. Dimensioni delle foglie: larghezza 1,5 – 3cm; lunghezza 6 – 15cm.
Infiorescenza
Infiorescenza Pianezze, Trichiana (BL), 859 m s.l.m. - 20/08/2009
L'infiorescenza è formata da numerosi capolini in formazione corimbosa. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro cilindrico composto da circa 8 squame disposte su un unico rango e tutte uguali fra loro, che fanno da protezione al ricettacolo più o meno piano e nudo (senza pagliette)[5] sul quale s'inseriscono i fiori periferici (ligulati) da 4 a 8 e i fiori tubulosi molti di più. Alla base dell'involucro sono presenti alcune squame lunghe quanto quelle interne. Diametro del capolino: 20 – 30mm.
Fiore
Il capolino Pianezze, Trichiana (BL), 859 m s.l.m. - 20/08/2009
I fiori in genere sono zigomorfi (actinomorfi quelli tubulosi) e tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi) sono bisessuali.
Calice: i sepali sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: la parte inferiore dei petali è saldata insieme e forma un tubo. In particolare quelli del disco centrale (tubulosi) hanno delle fauci dilatate a cinque lobi, mentre nei fiori periferici (ligulati) il tubo termina con un prolungamento nastriforme terminante più o meno con cinque dentelli. Il colore dei fiori è giallo chiaro.
Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.
Gineceo: lo stilo è unico con uno stimma profondamente bifido. Le branche stilari sono sub-cilindriche, troncate e con un ciuffo di peli alla sommità.[5] Le ramificazione (dello stilo) consistono in linee stigmatiche marginali (i recettori del polline).[3] L'ovario è infero e uniloculare formato da due carpelli concrescenti e contenente un solo ovulo.
Fioritura: da giugno a agosto (settembre).
Frutti
I frutti sono degli acheni a forma più o meno cilindrica. Sono inoltre provvisti di un pappo biancastro formato da esili e sottili peli tutti della stessa lunghezza. Dimensione dell'achenio: 4mm; lunghezza del pappo: 10mm.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Centro-Europeo.
Distribuzione: in Italia questa specie è abbastanza comune e si trova al nord e al centro.
Habitat: l'habitat tipico sono le faggete e le radure boschive.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 300 fino a 2000 ms.l.m..
Sistematica
La famiglia di appartenenza del Senecio ovatus (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[7] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[8]). Il genere Senecio Mill. contiene oltre 1000 specie distribuite in tutto il mondo.
Secondo Pignatti la specie S. ovatus fa parte del ”Gruppo di Senecio germanicus” (ex. “Gruppo di S. nemorensis”). Le altre due specie che completano il gruppo sono: Senecio cacaliaster e Senecio germanicus. La morfologia del gruppo è poco differenziata (spesso le specie sono confuse tra di loro). Si distinguono per le foglie più o meno allungate e per i pochi fiori ligulati (nel paragrafo “Specie simili” sono indicate nel dettaglio le varie differenze).[9]
Il numero cromosomico di S. ovatus è: 2n = 40.[10]
Non tutte le checklist sono concordi sul nome scientifico di questa pianta. Per alcune Senecio ovatus è sinonimo di Senecio nemorensis L. subsp. fuchsii (C.C. Gmel.) Celak. .[11]
Variabilità
Sul territorio italiano ultimamente sono state riconosciute due sottospecie qui sotto brevemente descritte.[12][13]
Oltre alle sottospecie indicate, alcune checklist considerano valida la sottospecie Senecio ovatus subsp. stabianus (Lacaita) Greuter [14] altrimenti indicata come Senecio stabianus Lacaita.[12]
Subsp. alpestris
Distribuzione della sottospecie alpestris (Distribuzione regionale[12] – Distribuzione alpina[13])
Nome scientifico: Senecio ovatus (G. Gaertn. & Al.) Willd. alpestris (Gaudin) Herborg (1987).
Nome comune: Senecio alpestre.
Basionimo: Senecio alpetsris Gaudin (1829).
Descrizione: si differenzia per un numero minore di fiori ligulati (mediamente 3).
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita Europeo.
Habitat: l'habitat tipico sono i tagli forestali, le strade boschive, le zone incendiate, i margini erbacei, i megaforbieti e i popolamenti a felci. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
Distribuzione altitudinale: questa entità frequenta i seguenti piani vegetazionali: quello montano e in parte quello subalpino e collinare.
Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico la sottospecie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:
Formazione: comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Epilobietea angustifolii
Ordine: Atropetalia bella-donae
Subsp. ovatus
Distribuzione della sottospecie ovatus (Distribuzione regionale[12] – Distribuzione alpina[13])
Nome scientifico: Senecio ovatus (G. Gaertn. & Al.) Willd. ovatus
Nome comune: Senecio ovato
Basionimo: Jacobaea ovata G. Gaertn. & Al. (1801)
Descrizione: si differenzia per un numero maggiore di fiori ligulati (da 5 a 7).
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Est Europeo.
Habitat: l'habitat tipico sono i tagli forestali, le strade boschive, le zone incendiate, i margini erbacei, i megaforbieti, i popolamenti a felci e i boschi a faggete e abetine. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
Distribuzione altitudinale: questa entità frequenta i seguenti piani vegetazionali: quello montano e collinare e in parte quello subalpino.
Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico la sottospecie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:
Formazione: comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Epilobietea angustifolii
Ordine: Atropetalia bella-donae
Ibridi
Nell'elenco seguente sono indicati alcuni ibridi interspecifici:[15]
Senecio × slovacus Hodálová (2002) - Ibrido con Senecio germanicus Wallr.
La caratteristica più evidente della specie di questa voce è l'esiguo numero dei fiori ligulati nel capolino. Altre specie di Senecio si presentano con questa caratteristica più o meno marcata come il Senecio sylvaticus (si differenzia per le foglie ridotte ad una lamina di 3 – 4mm attorno alla nervatura centrale) o il Senecio vulgaris (anche questa specie si presenta con foglie fortemente lobate e strette). Le differenze morfologiche sono invece meno marcate tra le specie appartenenti al ”Gruppo di Senecio germanicus”:
Senecio germanicus: le foglie sono circa 3 volte più lunghe che larghe; i fiori ligulati sono da 4 a 8;
Senecio ovatus: le foglie sono circa 5 volte più lunghe che larghe; i fiori ligulati sono da 4 a 8;
Senecio cacaliaster: le foglie sono circa 5 volte più lunghe che larghe; i fiori ligulati sono da 0 a 3.
Altre notizie
Il Senecione di Fuchs in altre lingue viene chiamata nei seguenti modi:
Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp.171-189. URL consultato il 1º settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN88-7287-344-4.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p.163, ISBN88-7621-458-5.
Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
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