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La salvia nemorosa (nome scientifico Salvia nemorosa L., 1762) è una pianta perenne erbacea aromatica dai fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.[1]

Come leggere il tassobox
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Salvia nemorosa
Salvia nemorosa
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Sottofamiglia Nepetoideae
Tribù Mentheae
Sottotribù Salviinae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Lamiales
Famiglia Lamiaceae
Tribù Mentheae
Genere Salvia
Specie S. nemorosa
Nomenclatura binomiale
Salvia nemorosa
L., 1762
Nomi comuni

Salvia silvestre


Etimologia


Il nome generico (Salvia) deriva dal latino "salvus" ( = salvare, sicuro, bene, sano) un nome antico per questo gruppo di piante dalle presunte proprietà medicinali.[2][3][4] L'epiteto specifico (nemorosa) indica un habitat tipico dei boschi.[5][6]

Il nome scientifico della specie è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum - Edition 2 - 1: 35. 1762" del 1762.[7]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori

L'altezza di queste piante varia da 3 a 6 dm. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Tutta la pianta si presenta grigio-tomentosa.[4][8][9][10][11][12]


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma.


Fusto


La parte aerea del fusto è eretta e ramosa.


Foglie


Le foglie sono solamente cauline con disposizione opposta e picciolo lungo 1 - 2 cm. La lamina ha delle forme strettamente lanceolate con apice acuto e bordi crenulati in modo regolare. Dimensione della lamina delle foglie: larghezza 1 - 1,5 cm; lunghezza 4 - 5 cm.


Infiorescenza


L'infiorescenza, più o meno densamente cilindrica, è formata da diversi verticillastri sovrapposti di 2 - 6 fiori. I fiori sono sottesi da alcune brattee a forma ovato-acuminata o lanceolato-acuminata lunghe 6 – 9 mm. Le brattee sono violacee all'apice.


Fiore


I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). Lunghezza dei fiori: 8 – 15 mm.

X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), supero, 4 nucule[9][11]

Frutti


Il frutto è un tetrachenio (composto da quattro nucule). La forma è più o meno ovoidale (o più o meno trigona). I semi, di colore marrone scuro, sono sprovvisti di endosperma e sono piccolissimi (in un grammo ne stanno oltre 200).[4]


Riproduzione



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[16] – Distribuzione alpina[17])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[16] – Distribuzione alpina[17])

Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[17]

Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea

Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[19]

  • Classe: Festuco valesiacae-brometea erecti Br.-Bl. & Tüxen ex Br.-Bl., 1949
  • Ordine: Festucetalia valesiacae Br.-Bl. & Tüxen ex Br.-Bl., 1949
  • Alleanza: Festucion valesiacae Klika, 1931

Descrizione: l'alleanza Festucion valesiacae è relativa alle praterie steppiche continentali che crescono sui versanti esposti a sud nelle aree più calde ed aride dell’Europa centrale e delle Alpi. Le specie dominanti per questa alleanza sono quelle dei generi Festuca e Stipa. I suoli preferiti sono quelli calcarei. La distribuzione di questo gruppo è relativa alle regioni (sub-) continentali dell’Europa centrale e orientale. In Italia si rinviene nei settori più caldi delle Alpi.[20]

Alcune specie presenti nell'associazione: Achillea millefolium, Artemisia campestris, Asperula cynanchica, Carex humilis, Centaurea stoebe, Dianthus carthusianorum, Eryngium campestre, Euphorbia cyparissias, Festuca rupicola, Festuca valesiaca, Iris pumila, Koeleria macrantha, Potentilla arenaria, Stipa capillata, Stipa pulcherrima e Thymus pannonicus.[20]


Tassonomia


La famiglia di appartenenza della specie (Lamiaceae), molto numerosa con circa 250 generi e quasi 7000 specie[11], ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo e sono piante per lo più xerofile (in Brasile sono presenti anche specie arboree). Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia. La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie: il genere Salvia è descritto nella tribù Mentheae (sottotribù Salviinae) appartenente alla sottofamiglia Nepetoideae.[8][21] Nelle classificazioni più vecchie la famiglia Lamiaceae viene chiamata Labiatae.

Il numero cromosomico di S. nemorosa è: 2n = 14.[22]


Sottospecie


Per questa specie è riconosciuta la seguente sottospecie:[1][23]


Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]


Sinonimi della sottospecie pseudosylvestris


Altre notizie


La salvia silvestre in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:


Note


  1. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-183282. URL consultato il 30 luglio 2017.
  2. David Gledhill 2008, pag. 339.
  3. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 18 luglio 2017.
  4. Motta 1960, Vol. 3 - pag. 620.
  5. David Gledhill 2008, pag. 270.
  6. Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 30 luglio 2017.
  7. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  8. Kadereit 2004, pag. 235.
  9. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 7 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  10. Pignatti, vol. 2 – pag. 506.
  11. Judd, pag. 504.
  12. Strasburger, pag. 850.
  13. Moein et al. 2016.
  14. Musmarra 1996.
  15. Pignatti, vol. 2 – pag. 437.
  16. Conti et al. 2005, pag. 158.
  17. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 164.
  18. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  19. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. Salvia nemorosa. URL consultato il 30 luglio 2017.
  20. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 51.1.1 ALL. FESTUCION VALESIACAE KLIKA 1931. URL consultato il 30 luglio 2017.
  21. Olmstead 2012.
  22. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 30 luglio 2017.
  23. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 30 luglio 2017.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Salvia nemorosa

Salvia nemorosa, the woodland sage, Balkan clary, blue sage or wild sage,[1] is a hardy herbaceous perennial plant native to a wide area of central Europe and Western Asia.

[es] Salvia nemorosa

Salvia nemorosa es una especie de planta herbácea perteneciente a la familia de las lamiáceas.

[fr] Salvia nemorosa

La Sauge des forêts[1] (Salvia nemorosa) est une plante vivace de la famille des Lamiaceae. Cette plante herbacée pérenne est originaire de l'Europe centrale et de l'ouest de l'Asie.
- [it] Salvia nemorosa

[ru] Шалфей дубравный

Шалфе́й дубра́вный (лат. Salvia nemorosa) — многолетнее растение, вид рода Шалфей (Salvia) семейства Яснотковые (Lamiaceae).



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