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Quechualia H.Rob., 1993 è un genere di piante angiosperme dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Quechualia
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Vernoniinae
Genere Quechualia
H.Rob., 1993
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome del genere (Quechualia) deriva dalla lingua del popolo "Quechua" che abita l'area tra il Perù e il nord dell'Argentina, areale d'origine di queste specie.[3]

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Harold Ernest Robinson (1932-2020) nella pubblicazione " Proceedings of the Biological Society of Washington" ( Proc. Biol. Soc. Washington 106(4): 780) del 1993.[3][4]


Descrizione


L'habitus delle specie di queste piante è di tipo arbustivo (eretto, strisciante o tipo vigna) con superfici densamente pubescenti per peli asimmetrici a forma di "T". Altezza (o lunghezza) massima 5 metri. La parte ipogea del fusto può essere un rizoma o anche tuberosa. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[5][6][7][8][9][3][10]

Le foglie, picciolate, lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina è intera a forma da ovata a ellittica o obovata con apici acuti e base tronca. I margini sono interi debolmente spinati. Le superfici sono pubescenti per peli a forma di "T". Le venature sono di tipo pennato.

Le infiorescenza, terminali e ascellari, sono composte da capolini separati raccolti in formazioni tirsoidi-cimose (piramidali panicolate). I capolini (peduncolati, omogami e discoidi) sono composti da un involucro ampiamente campanulato formato da 60 - 90 brattee embricate in 5 - 6 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee inferiori sono persistenti; a volte sono mucronate. Il ricettacolo, piatto, è privo di pagliette (ossia è nudo).

I fiori, da 30 a 55 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma cilindrica o prismatica e con 8 - 10 coste (non sono bicornuti e raramente compressi)), hanno la superficie setolosa. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi subquadrati allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo è formato da setole capillari con squamelle.


Biologia



Distribuzione e habitat


Le piante di questo gruppo sono distribuite dal Perù all'Argentina.[2]


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]


Filogenesi


Le piante di questo gruppo appartengono alla sottotribù Vernoniinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[18] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Vernoniinae appartengono al clade relativo all'America.[19]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]

  • le appendici delle antere hanno le pareti sottili, spesso con ghiandole o peli;
  • il polline può essere "lophato", ma anche non "lophato".

Nell'ambito della tribù il gruppo delle Vernoniinae (insieme alle sottotribù Chrestinae e Lychnophorinae) è stato uno degli ultimi a evolversi (occupa quindi una posizione vicina al "core" della tribù).[19] In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere (Vernoniinae), era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Quechualia) sono:[8]

  • la parte interna della gola della corolla è pubescente per peli, lunghi e snelli, multicellulari (i lobi sono glabri).

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 34.[8][9]


Elenco delle specie


Questo genere ha 4 specie:


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 22 novembre 2021.
  3. BHL - Biodiversity Heritage Library, su biodiversitylibrary.org. URL consultato il 22 novembre 2021.
  4. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 novembre 2021.
  5. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. Strasburger 2007, pag. 860.
  7. Judd 2007, pag.517.
  8. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 157.
  9. Funk & Susanna 2009, pag. 445.
  10. Robinson 1999, pag. 9.
  11. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. Judd 2007, pag. 523.
  15. Judd 2007, pag. 520.
  16. Strasburger 2007, pag. 858.
  17. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  18. Susanna et al. 2020.
  19. Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia



Voci correlate



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