Oocephala (Samuel Boscom Jones) e Harold Ernest Robinson, 1999
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)
Etimologia
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Samuel Boscom Jones (1933-2016) e Harold Ernest Robinson (1932-2020) nella pubblicazione " Proceedings of the Biological Society of Washington" ( Proc. Biol. Soc. Washington 112(1): 231) del 1999.[3]
Descrizione
Il portamento Oocephala staehelinoidesInfiorescenza Oocephala staehelinoidesI fiori Oocephala staehelinoides
Le specie di questo genere sono degli arbusti con cicli biologici annuali (altezza massima 1 metro). Sulla superficie di queste piante sono presenti peli semplici, multisettati o peli a "L" rovesciato.[4][5][6][7][8][9]
Le foglie sono disposte in modo alterno e sono subsessili. La lamina in è intera con forme da lineari a ellittiche; la consistenza può essere membranacea. Le venature normalmente sono pennate. I margini sono continui o seghettati. La superficie può essere pubescente.
L'infiorescenza è formata da numerosi capolini brevemente peduncolati spesso in formazioni corimbose. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma da ovoide a cilindrica composto da 35 - 40 squame (o brattee) disposte su 4 - 7 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti con forme da ovate a oblunghe, a volte sono divise in esterne e interne. Il ricettacolo normalmente è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo).
I fiori, circa 15 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: la corolla, formata da un tubo imbutiforme terminanti in 5 lobi, può essere pubescente oppure cosparsa di ghiandole; in altri casi i lobi possono essere sericei o spinosi. Il colore varia da bianco a lavanda.
Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere alla base sono arrotondate; in genere sono glabre e prive di ghiandole. Il polline è del tipo triporato (con le fessure di germinazione costituite da tre pori)[12]; con polline triporato la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni ("lophato").
Gineceo: lo stilo è filiforme con alla base un anello. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi e con apice acuto. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[13]
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 8 coste e sono setolosi fra le coste. All'interno si può trovare dei solchi di tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo strettamente elongato; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo è biseriato: le setole esterne sono corte, quelle interne sono subpiumose.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
Le specie di questo gruppo si trovano principalmente in Africa (centrale e meridionale).[2]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]
Filogenesi
Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[8]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]
le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
il polline varia da triporato a tricolporato;
gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
il pappo è cupoliforme.
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere (Erlangeinae), era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Oocephala)sono:[7][9]
le setole del pappo sono subpiumose;
il polline è del tipo triporato;
gli steli sono ricoperti di peli a forma di "L" rovesciato.
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN88-7287-344-4.
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