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Namibithamnus H.Rob., Skvarla & Funk, 2016 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Namibithamnus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Erlangeinae
Genere Namibithamnus
H.Rob., Skvarla & Funk, 2016
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Harold Ernest Robinson (1932-2020), John Jerome Skvarla (1935-2014) e Vicki Ann Funk (1947-2019) nella pubblicazione " PhytoKeys" (PhytoKeys 60: 93) del 2016.[3]


Descrizione


Le specie di questo genere sono dei piccoli arbusti aromatici alti fino 1,5 metri. Tutta la pianta è ricoperta da un denso tomento grigio-giallastro; i peli sono sericei o caratteristicamente a forma di "T".[4][5][6][7]

Le foglie sono disposte in modo alterno brevemente picciolate. Possono essere sia picciolate che sessili. La lamina in genere è intera da oblunga o obovata; la consistenza può essere membranacea. Le venature normalmente sono pennate. I margini variano da interi a ondulati o grossolanamente dentati. La superficie, di entrambe le facce, si presenta con densi punti ghiandolari. Lunghezza delle foglie: 5–12 mm.

L'infiorescenza è formata da numerosi capolini poco scaposi e peduncolati spesso in formazioni corimbose. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro a forma campanulata composto da circa 60 squame (o brattee) disposte su circa 6 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti con forme da oblunghe a ovate, con stretti apici colorate di giallastro con macchie rossastre e margini interi, a volte sono divise in esterne e interne. Il ricettacolo convesso è sprovvisto di pagliette (ricettacolo nudo). Dimensione dei capolini: 6–7 mm.

I fiori, da 35 a 40 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[8]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno 5 coste setolose. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto non raggruppato e rafidi di tipo allungato; non è presente il tessuto fitomelanina. Il pappo è formato da 35 persistenti sottili setole a forma lanceolata.


Biologia



Distribuzione e habitat


Le specie di questo gruppo si trovano in Namibia.[2]


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[12], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][15][16]


Filogenesi


Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Erlangeinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Erlangeinae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale e meridionale (l'altro subclade africano comprende anche specie delle Hawaii) frammisti ai generi di altre sottotribù; si tratta quindi di un clade non ancora ben risolto filogeneticamente.[16]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[15]

  • le specie della sottotribù sono principalmente di origine Africana;
  • nella pubescenza sono presenti peli da asimmetrici a simmetrici a forma di "T";
  • alcune specie hanno delle foglie pennate divise in segmenti;
  • le infiorescenze in genere non sono sottese alla base da brattee fogliacee;
  • il polline varia da triporato a tricolporato;
  • gli acheni possono avere da 4 a 12 coste;
  • il pappo è cupoliforme.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere (Erlangeinae), era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[16]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Namibithamnus)sono:[7]

  • il portamento di queste piante consiste in piccoli arbusti;
  • l'indumento è formato da un denso tomento grigio-giallastro.

Elenco delle specie


Questo genere ha 2 specie:


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 4 ottobre 2021.
  3. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 4 ottobre 2021.
  4. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. Strasburger 2007, pag. 860.
  6. Judd 2007, pag.517.
  7. Robinson et al. 2016.
  8. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  9. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  11. Judd 2007, pag. 523.
  12. Judd 2007, pag. 520.
  13. Strasburger 2007, pag. 858.
  14. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  15. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 165.
  16. Funk & Susanna 2009, pag. 450.
  17. Susanna et al. 2020.

Bibliografia



Voci correlate



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