L'erba perla rupestre (nome scientifico Moltkia suffruticosa (L.) Brand. 1902) è una pianta erbacea perenne, a fiori penduli, della famiglia delle Boraginacee.[1]
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV. Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.
Il nome generico (“Moltkia”) ricorda il Conte Gadske Moltke fondatore del Museo di Storia Naturale di Copenaghen e morto nel 1818.
L'epiteto specifico (“suffruticosa”) fa riferimento al particolare tipo di forma biologica della pianta.
Il binomio scientifico attuale (Moltkia suffruticosa ) è stato assegnato definitivamente dal botanico August Brand (1863-1930) in una pubblicazione del 1902.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Fels-Steinsame.
Morfologia
Il portamento Località: "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 28/06/2008
È una pianta alta da 10 a 30cm, di aspetto suffruticoso e portamento cespitoso (a cespuglio). Tutta la pianta è ricoperta di una peluria ruvida e canescente (al tatto risulta quasi vellutata). La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30cm, inoltre le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose.
Fusto
Il fusto è legnoso, contorto molto ramificato; i rami sono generalmente ascendenti (a volte anche nutanti) e semplici fino all'infiorescenza. Sono presenti dei peli eretti (o appressati) lunghi 0,6 – 1mm.
Foglie
Le foglie Località: "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 28/06/2008
Le foglie sono del tipo “graminifoglia” (lunghe, sottili e lineari); lungo il fusto sono spiralate e sono prive di stipole. La pagina superiore è di colore verde scuro, mentre quella inferiore è più chiara. In genere il loro portamento descrive una curva verso il basso. Dimensioni delle foglie: larghezza 1 – 3mm: lunghezza 3 – 6cm.
Infiorescenza
Infiorescenza Località: "Giardino Botanico delle Alpi Orientali", Monte Faverghera (BL), 1500 m s.l.m. - 28/06/2008
Le infiorescenze sono bratteate (con foglie di tipo bratteale) e raccolgono dei racemi di fiori blu o violetto-cerulei con sfumature lilla. Le spighe sono terminali di tipo scorpioide. I fiori sono portati da lunghi peduncoli arcuati per cui i fiori sono pendenti.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, tetraciclici (formati dai 4 verticilli fondamentali della angiosperme: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (il calice e la corolla sono formati da 5 elementi); mentre i sepali sono più o meno liberi (saldati solo alla base), i petali sono sempre concresciuti[2]. Lunghezza dei fiori: 8 – 12mm.
Calice: il calice è più breve della corolla ed è formato da cinque lobi lineari, eretti e non appressati alla corolla stessa. Sono saldati solo alla base. Il calice è accrescente dopo l'antesi. Dimensione dei denti del calice: larghezza 1mm; lunghezza 4 – 5mm.
Corolla: il tubo corollino (gamopetalo) è imbutiforme (più lungo che largo) e l'esterno della corolla è glabro; il lembo è allargato in cinque lobi ottusi ed eretti. Lunghezza del tubo corollino: oltre 10mm. Lunghezza dei lobi è 1/3 - ¼ della lunghezza del tubo corollino (circa 3mm).
Androceo: l'androceo è del tipo isostemone, quindi gli stami sono cinque di lunghezza uguale e sono direttamente inseriti nel tubo corollino. Gli stami sono privi di appendice lineare.
Gineceo: due carpelli bipartiti formano un ovario supero a quattro loculi (infatti in ognuno dei due carpelli si forma un falso setto che divide in due il loculo carpellare originale); ogni loculo contiene un solo ovulo. Lo stilo è semplice e allungato ed è inserito tra i quattro lobi dell'ovario, mentre lo stigma ha la forma di una clava. Lo stilo sporge dal tubo corollino di 3 – 4mm ed è di colore lillacino. L'ovario poggia su un disco nettarifero a forma toroidale.
Fioritura: da maggio a giugno.
Impollinazione: impollinazione di tipo entomogamo.
Frutti
I frutti si presentano sotto forma di quattro nucule o drupeole acheniformi (quattro mericarpi liberi a forma ovoide-ricurvi). Dimensione dei mericarpi : 3mm.
Distribuzione e habitat
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico; più precisamente Est Alpico-Appenninico.
Diffusione: è considerata una specie rara e si trova in pochissime zone (Prealpi Venete e Alpi Apuane).
Habitat: l'habitat tipico di questa specie sono le rupi calcaree. Il substrato preferito è calcareo con pH basico , bassi valori nutrizionali e terreno arido.
Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare dai 300 fino ai 1500 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[4]:
Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
Classe: Asplenietea trichomanis
Ordine: Potentilletalia caulescentis
Alleanza: Potentillion caulescentis
Sistematica
Il Sistema Cronquist assegna questa pianta alle Lamiales, mentre la moderna classificazione filogenetica Sistema APG IV la assegna all'ordine Boraginales[5].
Descritta da Linneo come Pulmonaria suffruticosa fu in seguito spostata nel genere Lithospermum con la denominazione di Lithospermum graminifolium Viv. o anche Lithospermum suffruticosa L.. Il botanico italiano Adriano Fiori (1865 – 1950) nella sua opera ”Flora analitica di Italia” del 1909 la descrive ancora sotto il genere Lithospermum[6].
È l'unica specie del genere Moltkia presente sul territorio italiano[7].
Usi
L'unico impiego di questa pianta rustica è nel giardino roccioso e alpino. Crescono in terra sabbiosa o comune ma sempre leggera; si moltiplicano per divisione.
Note
(EN) Moltkia suffruticosa, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 3/2/2020.
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