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Lychnocephalus Mart. ex DC., 1836 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

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Lychnocephalus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Lychnophorinae
Genere Lychnocephalus
Mart. ex DC., 1836
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Vernonieae
Genere Lychnocephalus
Specie
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dai botanici Carl Friedrich Philipp von Martius (1794-1868) e Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis" ( Prodr. [A. P. de Candolle] 5: 83) del 1836.[3]


Descrizione


Le specie di questa voce sono delle piante con cicli biologici perenni con habitus di tipo piccolo-arboreo, a volte a forma di candelabri. I fusti sono poco ramificati. L'indumento è densamente lanoso o tomentoso per tricomi non ramificati del tipo stellato a 3 - 5 braccia, a forma di "T" o a forma di "Y" rovesciata. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno sessili o picciolate con guaine amplessicauli (o semi-amplessicauli). La forma è intera e per lo più lanceolata con apici acuti. La consistenza è coriacea e scolorita. I margini generalmente sono interi (debolmente revoluti). Le venature sono pennate o disposte in modo sublongitudinale.

Le infiorescenze, terminali o ascellari, sono formate da capolini solitari sia sessili che peduncolati. Sono presenti sincefalie di secondo e terzo ordine. I capolini sono composti da un involucro a forma da cilindrica a campanulata formato da diverse brattee debolmente embricate su 2 - 4 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee sono persistenti e pubescenti. Il ricettacolo è areolato e fimbriato.

I fiori, da 4 a 15 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma cilindrica o prismatica, hanno diverse coste con la superficie glabra, sericea o con ghiandole. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato; raramente è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il carpopodium (carpoforo) è poco appariscente. Il pappo, biseriato, è formato da setole corte e persistenti (nella serie esterna); le setole sono contorte, strette e caduche in quella più interna.


Biologia



Distribuzione e habitat


La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Brasile.[2]


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]


Filogenesi


Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Lychnophorinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Lychnophorinae appartengono al clade relativo all'America.[18]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]

  • le infiorescenze raramente sono spicate (a forma di spiga);
  • i capolini in genere sono grandi;
  • le corolle sono prive di ghiandole stipitate;
  • il polline non è "lophato";
  • negli acheni sono sempre presenti i rafidi di tipo subquadrato.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Lychnophorinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9] Le specie del genere di questa voce in passato era descritte all'interno del genere Lychnophora Mart., 1822[8]; solamente con gli ultimi studi è stata evidenziata la polifilia di Lychnophora ristabilendo quindi Lychnocephalus; inoltre alcuni caratteri specifici separano i due generi (la presenza di un sincefalio di terzo ordine e i caratteri fogliari come dimensioni, forma e margini). Nell'ambito della tribù, la sottotribù Lychnophorinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione vicina al "core" (si è evoluta tardivamente rispetto alle altre sottotribù) ed è vicina alle sottotribù Vernoninae e Chrestinae.[18] Questo genere, nella filogenesi della sottotribù, occupa una posizione centrale e fa parte di un gruppo comprendente i generi Hololepis DC., Prestelia Sch. Bip. e la specie Lychnophora damazioi Beauverd.[7]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Lychnocephalus ) sono:[7]

  • le infiorescenze di questo gruppo si presentano con sincefalia di secondo e terzo ordine (quest'ultimo è un carattere fortemente diagnostico);
  • la serie interna del pappo è formata da setole con apici ristretti.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 38.[7]


Elenco delle specie


Questo genere ha 4 specie:[2]


Sinonimi


Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 9 novembre 2021.
  3. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 9 novembre 2021.
  4. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. Strasburger 2007, pag. 860.
  6. Judd 2007, pag.517.
  7. Loeuille et al. 2019, pag. 53.
  8. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 161.
  9. Funk & Susanna 2009, pag. 451.
  10. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  12. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  13. Judd 2007, pag. 523.
  14. Judd 2007, pag. 520.
  15. Strasburger 2007, pag. 858.
  16. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  17. Susanna et al. 2020.
  18. Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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