Bianca o bianco crema, con numerose verruche ampie, a forma piramidale, bianche e poi grigiastre, facilmente asportabili.
Lamelle
Fitte, bianche, libere al gambo, con il filo flocculoso.
Gambo
6-25 x 1,5-3,5cm, bianco, quasi cilindrico, talvolta molto lungo, coperto da squame farinose, bulboso, con una pseudoradice profondamente infissa nel terreno.
Volva
Aderente e caduca.
Carne
Bianca, immutabile.
Odore: da cavolo o rafano fresco.
Sapore: gradevole, leggero nella carne. Amaro nella cuticola del cappello.
Spore
9-12 x 6-8µm, ellissoidali, bianche in massa, lisce, amiloidi.
Habitat
Fruttifica in estate - inizio autunno, in esemplari isolati, mai gregaria; nei boschi di latifoglie diradati e nei prati.
Soprattutto nei terreni calcarei.
Seppure commestibile si sconsiglia l'uso alimentare per evitare confusioni con amanite tossiche simili.
Piuttosto raro.
Etimologia
Dal latinostróbilus = pigna, e forma = forma, per le placche sul cappello.
Nomi comuni
Burroso
(FR) Amanite solitaire
Sinonimi e binomi obsoleti
Agaricus strobiliformis Paulet ex Vittad., Trans. & Proc. Roy. Soc. Queensland: 59 (1832) - basionimo
Amanita solitaria sensu NCL (1960); fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
Amanita solitaria f. strobiliformis (Paulet ex Vittad.) Cetto, I Funghi dal Vero (Trento): 9 (1983)
Amanita solitaria var. strobiliformis (Paulet ex Vittad.) Costantin & L.M. Dufour, Nouv. Fl. Champ. France, Edn 1 (Paris): 3 (1891)
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