Lo Xylotrechus smei è un insetto appartenente all'ordine dei coleotteri. Gli Xylotrechus smei vengono spesso confusi con gli individui di una specie affine, la Xylotrechus stebbingi.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Ordine | Coleoptera |
Famiglia | Cerambycidae |
Sottofamiglia | Cerambycinae |
Tribù | Clytini |
Genere | Xylotrechus |
Specie | Xylotrechus smei |
Nomenclatura binomiale | |
Xylotrechus smei (Castelnau & Gory, 1841) | |
Lo Xylotrechus smei è una specie polifaga[1] che si nutre del legno dei tronchi di latifoglie che crescono nelle zone tropicali e paleoartiche: tra le specie vegetali gradite dallo Xylotrechus per la sua alimentazione sono da citare il gelso, le viti, i fichi, le quercie e gli ailanti[2].
Lo Xylotrechus smei è un originario dell'Asia: si è diffuso dal 1968 anche in Africa, dal 1982 in Europa, dal 1998 in Medio Oriente[3] e in Nordamerica[2].
L'alimentazione dello Xylotrechus smei comporta il danneggiamento, spesso fino alla morte, delle piante colpite pertanto quando lo Xylotrechus smei si insedia in una coltura si hanno notevoli danni: tra le piante coltivate le specie interessate sono principalmente, il gelso, usato per l'alimentazione dei bachi da seta, la vite, e il fico, altre piante di interesse economico sono le quercie e gli ailanti[2]. Nel settembre 2021 la stampa locale e nazionale ha riportato che nella provincia di Lecce, Puglia (Italia), lo Xylotrechus smei sta cominciando a divenire un problema per le coltivazioni di fichi[4].
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