Il corpo compatto e forte e la grande testa, dotata di becco vistoso, fanno sembrare questo pappagallo più grande della sua taglia, attorno ai 33 cm[senzafonte]. La colorazione generale è verde, più scura sulle ali e più chiara nelle parti ventrali; il cappuccio grigio, con sfumature rosse sulla fronte e sulla corona molto evidenti nelle femmine e quasi assenti nel maschio (ma non sempre è così, per questo non possiamo considerarlo un vero e proprio dimorfismo sessuale); spalle e calze (piumaggio che copre la gamba, più corto dei calzoni) rosse; becco grigio e iride marrone.
Biologia
Potremmo definirlo timido e silenzioso: solitamente vive in coppia e solo di rado forma bande che si muovono alla ricerca del cibo; in queste occasioni diventa anche più chiassoso e intraprendente. La stagione riproduttiva spesso coincide con l'intera stagione delle piogge, quando il cibo è abbondante. Il nido è localizzato nella cavità di un albero e la femmina vi depone 2-4 uova a intervalli di 2-3 giorni; la cova dura 29-30 giorni. I giovani si involano attorno alle 10-12 settimane.[senzafonte]
P. f. fuscicollis (Kuhl, 1820), sottospecie nominale, che ha il cappuccio grigio più tendente all'argento e il rosso sulla fronte più esteso;
P. f. suahelicusReichenow, 1898, simile al P. f. fuscicollis ma con sfumature azzurrognole sul verde del piumaggio.
Distribuzione e habitat
Le due sottospecie hanno areali differenziati e isolati: P. f. fuscicollis vive nell'Africa centro-occidentale (da Senegal e Gambia sino alla Nigeria e all'Angola), ha una diffusione ormai ridottissima e il rischio di estinzione è concreto[2]. P. f. suahelicus vive in un vasto areale che va dalla Tanzania e dal Mozambico al sud dell'Uganda e a est dell'Angola e del Sudafrica. È la popolazione più forte numericamente e l'unica a non essere a rischio[2].
È un uccello di foresta e boscaglia: abita le foreste primarie e secondarie, le foreste costiere e le savane alberate.
Note
(EN) Gill F. and Donsker D. (eds), Family Psittacidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 19 maggio 2014.
Massa R., I pappagalli africani, Piacenza, Federazione Ornicoltori Italiani, 2001.
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