Questa specie è presente solo nel mar Mediterraneo occidentale ed è molto comune nel mar Ligure mentre è raro tra i pesci abissali spiaggiati sulle coste dello stretto di Messina.
Ha abitudini pelagiche e di solito frequenta acque non molto profonde, tra circa 100 e 200 metri ma si spinge ben oltre i 1000 m.
Descrizione
Si può identificare, come tutti i pesci lanterna si può identificare con certezza solo osservando i fotofori. In questa specie i caratteri distintivi sono:
2 fotofori POL
3 o 4 Prc
AO divisi in due serie, da 8 a 10 anteriori e da 6 a 7 posteriori, questi ultimi posti dopo la pinna anale
lungo il profilo dorsale sono presenti una fila di scaglie luminose
al di sopra ed al di sotto il peduncolo caudale ci sono 6 o 7 scaglie luminose
alcune spine sopra e sotto il peduncolo caudale
pinna dorsale molto più lunga che negli altri mctofidi, con 21/24 raggi
colore bruno con riflessi argentati
iride argentea brillante
lunghezza media maggiore che negli altri pesci lanterna; lunghezza massima: 15 cm.
Alimentazione
Si ciba di organismi del plancton, soprattutto crostacei.
Riproduzione
Ogni femmina depone oltre 3000 uova e la stagione riproduttiva si estende quasi per tutto l'anno.
Pesca
Occasionale con reti a strascico pelagiche, è commestibile ma non viene commerciato.
Specie affini
Il Notoscopelus bolini (Nafpaktitis, 1975) è molto simile a questa specie. Si trova in tutte le acque temperate e subtropicali dell'Oceano Atlantico settentrionale, compreso il mar Mediterraneo, anche orientale (dove N. elongatus è invece assente).
Note
(EN) Notoscopelus elongatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Bibliografia
Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975
Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991 ISBN 8842510033
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