I murini (Murinae Illiger, 1811), o ratti e topi del Vecchio Mondo, sono la sottofamiglia più numerosa della famiglia dei Muridi.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Glires |
Ordine | Rodentia |
Sottordine | Myomorpha |
Superfamiglia | Muroidea |
Famiglia | Muridae |
Sottofamiglia | Murinae
Illiger, 1811 |
Generi | |
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Le dimensioni variano dal minuscolo topo pigmeo subsahariano di soli 7 grammi negli esemplari adulti, al ratto delle cortecce gigante settentrionale che può raggiungere i 2,6 kg.
Questa sottofamiglia forma il più grande raggruppamento di specie tra tutti i roditori viventi, ed esibisce caratteristiche molto omogenee con variazioni evidenti solo nelle dimensioni e negli adattamenti ai vari tipi di ambiente, come quello terrestre, arboricolo o acquatico. Sebbene alcune forme siano specializzate nell'attività scavatrice, nessuna presenta modifiche morfologiche e fisiologhe alla vita fossoria come gli Spalacidi od alcuni generi della famiglia dei Cricetidi. I principali tratti comuni sono visibili nella forma dei molari, con una disposizione delle cuspidi a serie di tre, l'assenza di una cresta di smalto longitudinale tra le varie file e le cuspidi una opposta all'altra nei molari inferiori. Altre caratteristiche comuni sono presenti nella struttura cranica e comprendono il canale carotideo modificato e il tegmen tympani che non entra in contatto con la squama dell'osso temporale.
Il corpo è quello tipico di un topo o di un ratto, più raramente quello di un'arvicola o di un criceto, la testa è grande e presenta un muso generalmente appuntito, più allungato nelle forme insettivore, ricoperto densamente di vibrisse più o meno lunghe. Gli occhi sono spesso prominenti, le orecchie sono grandi, sebbene nelle forme acquatiche il padiglione auricolare sia poco sviluppato o praticamente assente, sostituito da una valvola all'entrata del meato uditivo. Le zampe anteriori hanno un aspetto comune, non sono mai ingrandite e possiedono cinque dita ben sviluppate munite ciascuna di artiglio, con il pollice spesso ridotto e provvisto di un'unghia. Le zampe posteriori invece variano notevolmente in funzione dello stile di vita come in tutti gli altri roditori e possono essere lunghe e sottili nelle specie terricole e saltatrici, corte, larghe, provviste di grossi cuscinetti plantari e talvolta con l'alluce opponibile nelle forme arboricole, lunghe, larghe, palmate o frangiate e con le piante squamose nelle forme acquatiche. La coda è sempre ben sviluppata, non è mai più corta della metà del corpo, è ricoperta completamente di scaglie dermiche disposte in file di anelli, nella maggior parte dei casi sovrapposte a quelle che seguono, fornite ciascuna di diversi peli che possono essere numerosi e lunghi su tutto l'organo in maniera tale da donarle un aspetto cespuglioso simile a quello degli scoiattoli, oppure limitarsi ad un pennacchio terminale. In alcune forme la parte terminale è liscia e provvista di capacità prensili. Il numero di mammelle presenti nelle femmine varia considerevolmente, da un solo paio inguinale fino a 12 paia visibili nel genere Mastomys, il più alto tra tutti i placentati.
La sottofamiglia dei Murini comprende attualmente circa 600 specie, suddivise in 135 generi[1] più diversi altri estinti:
Castillomys † Occitanomys † Progronomys † Huerzelerimys †
Altri progetti
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