Il pangolino dalla coda lunga (Manis tetradactyla, Linnaeus, 1766) è un mammifero dell'ordine dei Pholidota.
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Stato di conservazione | |
![]() Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
(clade) | Ferae |
Ordine | Pholidota |
Famiglia | Manidae |
Genere | Manis |
Specie | M. tetradactyla |
Nomenclatura binomiale | |
Manis tetradactyla Linnaeus, 1766 | |
È uno dei pangolini più piccoli: la lunghezza del corpo, testa compresa, è tra 30 e 40 cm; quella della coda tra 60 e 70 cm; la lunga coda, che dà il nome alla specie, è prensile. Questa specie di pangolino ha fino a 47 vertebre caudali, più di qualsiasi altro mammifero conosciuto. Le zampe sono tozze e terminano con lunghi artigli curvi.
La dieta consiste soprattutto di formiche e solo occasionalmente di termiti. È una specie diurna e arboricola. Scende raramente al suolo, ma è un buon nuotatore.
La specie è diffusa nelle foreste di una vasta zona dell'Africa sub-sahariana: dalla costa atlantica compresa tra la Guinea e l'Angola, attraverso la Repubblica Centrafricana e la Repubblica Democratica del Congo, fino al Sudan e all'Uganda.
La IUCN red list classifica questa specie come vulnerabile. Vi sono tuttavia poche informazioni sulla specie, che probabilmente, come gli altri pangolini, è in diminuzione per effetto della deforestazione e della caccia cui è soggetto sia per utilizzarne la carne sia per il presunto uso medicinale delle scaglie.
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