Il lofoforo di Sclater o monal di Sclater (Lofoforus sclateri Jerdon, 1870) è una delle tre specie di lofofori esistente in natura. Deve il suo nome allo zoologo britannico Philip Lutley Sclater.
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Stato di conservazione | |
![]() Vulnerabile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Ordine | Galliformes |
Famiglia | Phasianidae |
Sottofamiglia | Phasianinae |
Genere | Lophophorus |
Specie | L. sclateri |
Nomenclatura binomiale | |
Lophophorus sclateri Jerdon, 1870 | |
Questa specie consta di tre sottospecie:[senza fonte]
Anche questo, come tutti i lofofori, presenta un dimorfismo sessuale ben marcato; infatti il maschio ha il piumaggio verde-violaceo, con il collo di color rame, la gola nera tendente al viola e la coda bianca. La femmina invece è invece di color marrone scuro con solo la gola e la punta della coda bianca.
Questo grosso uccello vive nelle foreste montane, ad una quota compresa tra i 2500 e i 4500 metri, del sud-est cinese, della Birmania settentrionale e della parte nord-est dell'India.
La dieta del lofoforo di Sclater è composta soprattutto di tuberi, radici, fiori, antropodi, semi e piccoli roditori.
La femmina depone tra le tre e le cinque uova. Non si conosce ancora se il maschio contribuisce alla difesa del nido, ma si suppone che lo faccia.
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