I Labrisomidae sono una famiglia di pesci ossei d'acqua salata appartenenti all'ordine Perciformes.[1]
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![]() ![]() ![]() Haptoclinus dropi (in alto), Malacoctenus boehlkei e Paraclinus grandicomis (in basso) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Blennioidei |
Famiglia | Labrisomidae |
Queste specie sono diffuse nelle acque tropicali dell'Oceano Atlantico e del Pacifico, dove prediligono fondali poco profondi (fino ad un massimo di 10 metri circa) di sabbia, rocce o praterie di Posidonia.
Presentano un corpo arrotondato e allungato, poco compresso ai fianchi, con testa arrotondata, occhi grandi, pinne robuste, la dorsale che copre quasi tutto il dorso, retta da raggi spinosi o da raggi morbidi, secondo la specie; la caudale è arrotondata, così come le pinne pettorali, molto ampie. Le pinne ventrali sono lunghe e sottili, quasi filiformi. Alcune specie non presentano scaglie (5 nel genere Stathmonotus). Molte specie presentano piccole escrescenze piumate (cirri) su occhi, nuca e narici.
La livrea tende ad essere mimetica, con sfondi che variano dal bianco al sabbia al ruggine, striati, chiazzati e marezzati di bruno, rosso e nero.
Le dimensioni sono minute: variano dai 1,7 cm di Starksia langi ai 35 di Labrisomus philippii
Sono pesci ovipari, con l'eccezione dei generi Starksia e Xenomeda, vivipari: in Starksia sono presenti nei maschi organi fecondatori (gonopodio).
Si nutrono di piccoli invertebrati marini.
La famiglia comprende 118 specie, suddivise in 14 generi[2]
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