Il colubro dei Balcani (Hierophis gemonensis Laurenti, 1768) è un serpente non velenoso della famiglia dei colubridi, affine al biacco.
Il suo epiteto specifico deriva dalla città di Gemona, in Provincia di Udine, dove peraltro non è presente.
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Serpentes |
Famiglia | Colubridae |
Genere | Hierophis |
Specie | H. gemonensis |
Nomenclatura binomiale | |
Hierophis gemonensis Laurenti, 1768 | |
Sinonimi | |
Coluber laurenti, Natrix gemonensis, Zamenis gemonensis, Coluber gemonensis, Hierophis laurenti, Haemorrhois gemonensis | |
Nomi comuni | |
Colubro dei Balcani | |
Si rinviene in Grecia (comprese Creta e Corfù), Albania, Montenegro, Bosnia ed Erzegovina, Slovenia e Croazia fino a 1400 m s.l.m.[2][1] Il colubro dei Balcani non è presente in Italia: la presenza della specie in Val Rosandra, presso Trieste, è stata esclusa dagli stessi autori che ne avevano segnalato la presenza nel 1972[3].
Vive in zone aride: macchia mediterranea, zone rocciose, boschi non troppo fitti, vigneti, oliveti, terreni incolti, aree rurali[1].
È danneggiato localmente da perdita dell'habitat, dall'inquinamento e dagli incendi. È inserito nell'allegato III della Convenzione di Berna[1].
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