Il gerboa dai piedi rugosi (Dipus sagitta Pallas, 1773) è un roditore della famiglia dei Dipodidi, unica specie del genere Dipus (Zimmermann, 1780), diffuso nell'Asia centrale.[1][2]
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Famiglia | Dipodidae |
Sottofamiglia | Dipodinae |
Genere | Dipus |
Specie | D.sagitta |
Nomenclatura binomiale | |
Dipus sagitta Pallas, 1773 | |
Sinonimi | |
D.halli, D.s.kalmikensis | |
Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 101 e 155 mm, la lunghezza della coda tra 145 e 190 mm, la lunghezza del piede tra 52 e 67 mm, la lunghezza delle orecchie tra 13 e 24 mm e un peso fino a 117 g.[3]
Il cranio é corto e presenta un rostro breve, la scatola cranica tondeggiante, le bolle timpaniche sono rigonfie e le arcate zigomatiche sottili. La mandibola è perforata sul processo angolare. Gli incisivi sono gialli, sottili, attraversati da un solo longitudinale ed opistodonti, ovvero con le punte rivolte verso la parte interna della bocca, i molari sono cuspidati, gli ultimi e i premolari superiori sono ridotti.
Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:
3 | 1 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | 3 |
3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 |
Totale: 18 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
L'aspetto è quello di un topo con la testa grande e rotonda e una pelliccia relativamente lunga e setosa. Le parti superiori variano dal bruno sabbia al bruno-rossastro, mentre le parti ventrali e una larga banda trasversale su ogni anca sono bianche. Il muso è breve, il naso è appiattito, gli occhi sono grandi e prominenti. Le orecchie sono lunghe e strette. Le zampe anteriori sono corte, mentre le zampe posteriori sono allungate, con i tre metatarsi centrali fusi tra loro in un unico osso denominato cannone e terminano con tre dita, la centrale delle quali è la più lunga. sui loro bordi sono presenti frange di setole bianche. La coda è molto più lunga della testa e del corpo e termina con un pennacchio nero con la punta bianca. Le femmine hanno due paia di mammelle addominali e due inguinali.
È una specie terricola con andatura saltatoria, notturna e solitaria. Costruisce tre tipi di tane, una estiva permanente lunga fino a 5 m e profonda fino a 150 cm con 3-5 camere, una seconda estiva temporanea ed infine una per il letargo, solitamente tra novembre e marzo. Le entrate vengono chiuse durante il giorno e segnalate con distintive piramidi di sabbia, che talvolta vengono disperse dal vento e rendere il loro rintracciamento difficoltoso. Si sposta con salti di 10-15 cm ma quando è agitato può compiere balzi fino a 140 cm.
Si nutre di semi, foglie, radici e qualche insetto.
Danno alla luce 2-8 piccoli alla volta 2-3 volte l'anno, con picchi tra marzo e maggio, dopo una gestazione di 25-30 giorni.
Questa specie è diffusa nell'Asia centrale dalle rive sabbiose del fiume Don attraverso il Turkestan e l'Iran settentrionale fino alla Siberia centro-meridionale, la Mongolia e il nord della Cina.
Vive nelle regioni desertiche e semi-desertiche tra 1.000 e 3.000 metri di altitudine.
Sono state riconosciute 15 sottospecie:
La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica D.sagitta come specie a rischio minimo (LC).[1]
Altri progetti
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