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L'araripesuco (gen. Araripesuchus) è un rettile arcosauro estinto, affine ai coccodrilli. Visse nel corso del Cretaceo (tra 100 e 70 milioni di anni fa). I suoi resti sono stati ritrovati in Sudamerica, in Africa e in Madagascar.

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Araripesuchus
Cranio
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Sauropsida
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauria
Superordine Crocodylomorpha
(clade) Notosuchia
Genere Araripesuchus

Descrizione


Resti fossili di Araripesuchus
Resti fossili di Araripesuchus

Di piccole dimensioni (la lunghezza superava di poco il metro e mezzo), questo animale era caratterizzato da un muso appuntito dotato di lunghi denti aguzzi; la dentatura era piuttosto variegata, e comprendeva diversi tipi di denti. Lungo il muso vi erano alcuni rilievi, in particolare in corrispondenza delle zanne mascellari. Il corpo era piuttosto snello, e le zampe dovevano essere molto più lunghe rispetto a quelle dei coccodrilli attuali. Come questi ultimi, però, l'araripesuco possedeva una corazza costituita da osteodermi che correvano lungo il collo, il dorso e la coda.


Classificazione


I primi resti di questo animale, descritti nel 1959, furono ritrovati nella formazione Santana in Brasile in strati del Cretaceo inferiore, e consistevano di un cranio con parti della mandibola. A questi fossili fu attribuito il nome di Araripesuchus gomesii. Successivamente vennero scoperte altre specie: A. wegeneri (proveniente dal Niger), A. patagonicus (dalla Patagonia, in Argentina), A. buitreraensis (sempre dall'Argentina, con un cranio di circa 13 centimetri) e A. tsangatsangana (dal Madagascar, la specie più recente). L'araripesuco è considerato un rappresentante dei notosuchi, un gruppo di animali affini ai coccodrilli odierni che si diversificarono nel corso del Cretaceo e colonizzarono diversi ambienti e nicchie ecologiche in gran parte del Gondwana. In un primo tempo Araripesuchus venne accostato alla famiglia degli uruguaysuchidi (Uruguaysuchidae), ma attualmente alcuni studiosi ritengono che questo animale fosse abbastanza differente da poter essere classificato a parte.


Implicazioni paleogeografiche


Ricostruzione di Araripesuchus wegeneri
Ricostruzione di Araripesuchus wegeneri

La scoperta di Araripesuchus wegeneri, avvenuta in Niger nel 1981, ha confermato agli scienziati che nel Cretaceo inferiore Africa e Sudamerica erano ancora unite e non si era ancora formato l'Oceano Atlantico (o almeno non del tutto). Il genere Araripesuchus, probabilmente, si originò in un punto imprecisato nel Gondwana, per poi diffondersi con le numerose specie in gran parte di esso. La presenza di esemplari provenienti dal Madagascar rafforza ulteriormente questa teoria.


Bibliografia



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На других языках


[es] Araripesuchus

Araripesuchus es un género extinto de cocodrilomorfos que vivieron durante el período Cretáceo de la última parte de la era Mesozoica, hace unos 125 a 66 millones de años.[2] Se consideran generalmente perteneciente a los notosuquios (pertenecientes al clado Mesoeucrocodylia). Araripesuchus se puede distinguir por los bordes del hocico lateralmente bombeados, con el bombeo siendo el más prominente alrededor del área de un diente maxilar agrandado. Hay seis especies válidas dentro de este género.[1]

[fr] Araripesuchus

Araripesuchus est un genre éteint de crocodyliformes, un clade qui comprend les crocodiliens modernes et leurs plus proches parents fossiles[2]. Il est généralement rattaché au sous-ordre des Notosuchia (ou notosuchiens en français)[2],[3] et à la famille des Uruguaysuchidae[3]. Ses différentes espèces sont connues dans le Crétacé d'Amérique du sud et d'Afrique, de l'Albien au Maastrichtien, soit il y a environ entre 113 et 66 Ma (millions d'années)[4],[5].
- [it] Araripesuchus

[ru] Araripesuchus

Araripesuchus (лат.) — род вымерших крокодиломорф из подотряда Notosuchia, живших в верхнем меловом периоде. На данный момент известно шесть видов.



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